Un murale dedicato alla tradizione vitivinicola in fase di realizzazione e deturpato con delle scritte: non una semplice bravata per il primo cittadino “ma la conseguenza di chi non accetta il cambiamento”. Non un fatto isolato: “Sono stati diversi gli episodi come questo, dalle critiche social, riprese poi da qualche mass media, si è passati a veri e propri attacchi contro il bene pubblico. Ricordo bene il fatto avvenuto ai danni del grappolo d’uva, dopo l’inaugurazione qualcuno aveva tagliato le luminarie. E anche in quell’occasione si era verificato lo stesso percorso”. Amareggiato e deluso per quanto accaduto, Tomaso Locci riflette sul clima teso che si respira da tempo in città e lo fa all’indomani dello sfregio messo in atto ai danni di un murale che sta nascendo in via Cabras, firmato da Manu Invisible. Una dedica alla vocazione vitivinicola in una parete “morta”, “è strano che sia accaduto poiché l’artista è ben voluto in città. Ci ha assicurato che entro breve terminerà l’opera e cancellerà le scritte impresse dai vandali”.
“Dispiace vedere un atto vandalico nei confronti di una vera e propria espressione artistica, un’opera che ricorda le tradizioni culturali vitivinicole di Monserrato, le nostre tradizioni culturali erano quelle, a qualcuno può dar fastidio ma sono quelle, non si inventano. Dispiace perché sicuramente questo è il risultato di campagne costanti contro l’amministrazione, contro l’operato del sindaco, quello dei suoi collaboratori di tutta la squadra che purtroppo viene riportato non solo nelle pagine Facebook ma anche dai mezzi di informazione. È indubbio che questa attività che viene posta in essere non fa altro che esacerbare gli animi, creare attività di contrasto e anche di odio perché in certe situazioni si trovano dei veri e propri attacchi, anche personali, che non fanno altro che muovere poi qualche soggetto che, appunto, prima o poi compie qualche reato. Questo mi ricorda molto anche l’attività prima e durante la realizzazione del grappolo e a distanza di pochi giorni ci fu l’atto vandalico. Purtroppo le telecamere non erano ancora state messe, quindi non riuscimmo a identificare gli autori”.
Non solo: “Ogni amministrazione deve anche abbellire la propria comunità ma quando poi ci si trova di fronte a gesti del genere, soprattutto alimentati da qualche protesta Facebook che poi finisce nei mezzi di informazione, c’è tanta amarezza”.
Azioni che hanno trovato anche un riscontro penale, come nel caso della riqualificazione dell’incrocio di via del Redentore: stesso “percorso” “e subito dopo ho subito un attimo intimidatorio da parte di un soggetto che venne identificato e denunciato. Una situazione che si ripete da anni, questi animi vengono alimentati, si tende ad alzare i toni e anche a fare delle campagne d’odio e questo è il risultato”.
Le indagini sono in corso per risalire all’autore del danno, “penso che qualsiasi espressione artistica nell’interesse della comunità debba essere sempre rispettata, può piacere o meno ma è una una un’opera. Tra l’altro faccio presente che tutti i murales di Manu Invisible non vengono mai deturpati o vandalizzati, in questa occasione, subito dopo l’uscita tramite mass media delle critiche social, l’opera è stata deturpata”.