Un giovane straniero coperto solo con del cellophane davanti al mare gelato di Su Siccu, a Cagliari, che ha come unico rifugio la pineta. Una coppia che gironzola nella zona di piazza Giovanni XXIII e che fa alternanza nel dormire tra la panchina e il marciapiede. Senza contare i casi di povertà estrema nell’hinterland. Ecco, la situazione della crisi a Cagliari e provincia nel 2023 iniziato da appena un mese. I senzatetto sono in aumento, lo certificano le stesse associazioni di volontariato che hanno dovuto ingrossare le truppe di volontari per aiutare tutti. Con situazioni davvero al limite, come racconta Roberto Carrus, presidente degli Amici della strada Sardegna: “Negli ultimi giorni abbiamo aiutato un uomo che rifugia nella stazione marittima di via Roma. Debilitato, non mangiava da due giorni e doveva cavarsela con il freddo e la pioggia”, spiega. Carrus non chiede più nemmeno l’età dei bisognosi che si trova davanti: “Noi aiutiamo tutti, indifferentemente. Offriamo cibo e coperte sempre nuove, anche perchè con le piogge delle ultime settimane si bagnano di continuo, insieme ad un supporto psicologico”. Ringrazia la Caritas, Carrus, per il supporto fondamentale: “I Comuni continuano a darci pochissimi aiuti, in alcuni casi proprio nulla. Le situazioni drammatiche sono all’ordine del giorno, tanto che abbiamo dovuto aumentare il personale nelle nostre uscite notturne”.
Fernanda Loche, presidentessa della Croce Rossa di Cagliari, ha aperto una collaborazione con il Comune: “Assistiamo circa 40 persone ogni notte, segnalando i casi più gravi al settore delle politiche sociali. I numeri sono quelli dell’anno scorso, almeno per noi”. Significa che o ci sono state new entry tra i bisognosi o che, peggio ancora, nessun povero è stato aiutato concretamente ad avere qualcosa di meglio di un marciapiede o di una panchina nell’ultimo anno: “Ci sono i dormitori, gli alloggi già pagati, incluse le stanze in alberghi. Le regole, però, impongono che nessun senzatetto possa portarsi dietro gli oggetti che tiene sulla strada e nemmeno il proprio animale da compagnia, quasi sempre un cane. Molti, in virtù di questi divieti, preferiscono non separarsi dall’animale e, quindi, restano in strada. Come Croce Rossa stiamo facendo tutto il possibile per offrire supporto a ogni bisognoso”.












