È un fiume in piena Ignazia Argiolas. Cinquantanove anni, casalinga di Elmas, ha da poco passato la prima sbarra dell’aeroporto con le nuove regole per i parcheggi. Accanto a lei la cognata, Mara Mastromarino. L’automobile ha appena posato le ruote nel settore degli arrivi, e la polemica è già caldissima: “Non si capisce nulla, devo pagare due o quattro euro? È uno schifo, vengo spesso all’aeroporto. Non mi hanno indicato nulla, alla sbarra danno solo il biglietto”, dice, “di solito riesco a stare nel tot di minuti gratuiti perché chi devo venire a prendere mi telefona appena atterra, così la carico in auto e me ne vado”. Confusione e dubbi sul costo delle aree di sosta, ecco su cosa poggia principalmente la lamentela della coppia di signore.
E, sui 15 euro per chi “gironzola troppo ma non parcheggia” (parole della Sogaer), la Argiolas è sicura: “È una presa in giro per i parcheggiatori, meglio fermarsi e pagari il ticket. Non dico però di essere a favore dell’aeroporto, visto che sono esagerati e non fanno capire niente. Due euro per mezz’ora di parcheggio è esagerato. Servono più chiarezza e cartelli che spieghino che, in una determinata area, si paga un determinato tot”.










