Il primo Consiglio Regionale Sardo fu eletto l’8 maggio del 1949
Il 28 maggio 1949, il nuovo Consiglio regionale, in mancanza di una propria sede, si riunì per la prima volta nel palazzo comunale di Cagliari
La proclamazione ufficiale dei componenti il primo “Parlamento Regionale” non riservò alcuna sorpresa, i favoriti ottennero la fiducia dei Sardi ed i più votati risultarono: per la D.C. Giuseppe Brotzu, Luigi Crespellani, Efisio Corrias; per il P.C.I., Giovanni Lai, Luigi Pirastu, Sebastiano Dessanai; Piero Soggiu per il Psd’Az; Giuseppe Tocco per il P.S.I.; Mario Pazzaglia e G. Maria Angioi per il M.S.I.; il partito Sardo Socialista piazza Emilio Lussu e Giuseppe Asquer, il partito Monarchico Enrico Pernis.
Tutto era rimandato alla prima riunione del Consiglio regionale fissata per il 28 maggio di quel 1949, mentre i contatti tra i partiti diventarono frequenti per cercare una maggioranza in grado di eleggere il presidente del Consiglio e della Regione.
Numerosi problemi, di ordine logistico, dovevano essere ancora risolti tra i quali il reperimento della sede dove tenere quella prima riunione. L’Alto Commissario generale Pinna, nei mesi precedenti, non riuscì a concretizzare l’idea di restaurare il palazzo Villamarina (via Fossario) o l’ex teatro civico (via Università) ed andò in cerca di edifici adatti. L’ente che stava nascendo, non aveva ancora a disposizione personale dipendente e mancava di tutte le strutture necessarie per iniziare la sua attività, era quindi obbligatorio chiedere ospitalità a qualche ente pubblico che disponesse di locali e di personale idonei allo scopo. Il 28 maggio 1949, il nuovo Consiglio regionale, in mancanza di una propria sede, si riunì per la prima volta nel palazzo comunale di Cagliari, dopo qualche tempo verrà invece ospitato nel palazzo regio e attenderà 40 anni prima di avere una sua residenza.
Elezione del primo presidente del Consiglio Ragionale e della Giunta
Nella prima riunione del primo Consiglio Regionale, presiedette l’assemblea il consigliere più anziano, Angelo Amilcarelli, di origine abruzzese ma cagliaritano di adozione. Durante i primi due scrutini per l’elezione del presidente del Consiglio, si delineò immediatamente una maggioranza, sebbene risicata, formata dalla Dc, Sardisti, Socialisti Lavoratori e Liberali che disponevano di 31 voti contro 19 delle sinistre, 3 dei Missini e 7 dei Monarchici.
Dopo due votazioni si passò, come da regolamento, al ballottaggio tra i due più votati e venne eletto il Sardista Anselmo Contu con 31 preferenze contro le 27 di Giuseppe Asquer del partito Sardo Socialista, candidato delle sinistre che ricevette anche i voti dei Monarchici. Vennero poi eletti i due vicepresidenti dell’assemblea ed i due segretari rispettivamente: Giuseppe Asquer e Alfredo Corrias della D.C.; Pierina Falchi democristiana ed il comunista Luigi Pirastu.
Alla ripresa pomeridiana dei lavori il neo presidente del Consiglio Alfredo Contu pronunciò un discorso, non senza mostrare emozione, dicendo tra l’altro: “Ognuno di noi ha una bandiera nel cuore seguita con buona fede e onore, ma tutti dobbiamo ricordare che vi è una bandiera comune consegnataci dal voto dei Sardi nella quale c’è scritto Sardegna.”
Si passò poi alla elezione del presidente della Giunta e bastò un solo scrutinio per eleggere il democristiano Luigi Crespellani, già sindaco di Cagliari.










