Di Paolo Rapeanu
Ci vuole pazienta – tanta, tanta, tanta pazienza – per riprodurre fedelmente, lavorando il legno, un singolo casotto. Figurarsi centinaia, tutti simili ma nessuno uguale all’altro, e realizzati in scala. Meglio, in tre scale: 1:25, 1:30, 1:35. Bisogna mettere da parte la cronaca pura – le demolizioni del 1986, con i cagliaritani che si dividono tra contrari e favorevoli – e immergersi nell’amarcord. A intagliare i ricordi è Efisio Busonera: 72 anni, una vita passata a fare il marmista, poi la pensione e la scelta di cambiare materiale, passando al più leggero legno. Così, uno dopo l’altro, riesce a realizzare centinaia di casotti, tutti perfetti.
“Ho un ricordo bellissimo dei casotti, non ne avevo nemmeno uno ma, quando c’erano ancora, per molti anni facevo operazioni di manutenzione su due. Ecco anche perché divento pignolo con me stesso quando costruisco una riproduzione”, spiega signor Efisio – presente al mercatino, organizzato da Stradarte, in piazza San Giacomo a Villanova – “se il lavoro non è perfetto non lo finisco. Ne ho già realizzati e venduti diverse centinaia, anche ai turisti: vogliono sapere tutta la storia dei casotti, e io gliela racconto con piacere facendomi aiutare nella traduzione da qualche amico”.









