All’inizio pochi lo conoscevano e quei pochi lo chiamavano “il ferroviere”, perchè quello di capostazione era il suo mestiere o quello di cui campava agli esordi della sua carriera come cantautore e solo tardi abbandonò questo lavoro per dedicarsi a tempo pieno alla musica. Una musica “di nicchia”, per veri intenditori: quella sua voce calda, accompagnata, come avveniva un tempo, solo dalla chitarra, quando esordì a Recanati, per poi essere conosciuto soprattutto in Francia. I suoi nove album Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live SOLO – dal vivo (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo il live Men at work (2013), più di 3000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, ora sono noti in tutto il mondo.
Amava la Sardegna, dove venne in più occasioni. C’è il ricordo di un bellissimo concerto all’Agnata per ricordare De Andrè di cui era cultore, con il pubblico seduto sul prato a farsi ammaliare da quel timbro vibrante di una voce inestinguibile. E chi non ricorda i suoi testi sui seminatori di grano, su Porta Palazzo e soprattutto sui migranti, tema a lui particolarmente caro, nell’album Da questa parte del mare?
Venne anche al Marina Cafè Noir, nel quartiere la Marina (nella foto) e si mise a parlare tra la gente, molto prima del concerto, con quella bella faccia sorridente di uomo affabile, molto bello. E al concerto un tripudio di spettatori perchè le sue canzoni erano diventate note e tutti le sapevano a memoria: “Sono arrivati che faceva giorno uomini e donne all’altipiano/ col passo lento, silenzioso, accorto/ dei seminatori di grano/e hanno cercato quello che non c’era, fra la discarica e la ferrovia, e hanno cercato quello che non c’era, dietro i binocoli della polizia/e hanno piegato le mani e gli occhi al vento/ prima di andare via… ” oppure: “Ma certe nostre sere hanno un colore/che non sapresti dire/sospese fra l’azzurro e l’amaranto/e vibrano di un ritmo lento, lento/e noi che le stiamo ad aspettare/noi le sappiamo prigioniere/come le onde del mare/come le stelle del mare.
Poi sono arrivati i comunicati stampa: erano tutti di rinvio dei suoi concerti e poi di annullamento. Dalla sua pagina Facebook scriveva: “Cari amici, con rammarico sono costretto a comunicarvi che non potrò eseguire i prossimi concerti. Tornando da New York sono stato poco bene, non è nulla di grave, ma devo prendermi alcuni giorni di riposo. Mi spiace davvero tanto per tutti…”.
Si cominciò a capire e poi a preoccuparsi, finchè un giorno uscì allo scoperto: “Per mesi non ho detto niente perché avevo paura di rompere le scatole alla gente. Alla fine mi sono reso conto che è meglio raccontare, è meglio spiegare. Ho un tumore, non è operabile. I medici mi hanno detto che nei prossimi mesi devo annullare ogni altro impegno che non sia curarmi».
E oggi un breve comunicato sempre in Facebook: “Gianmaria se n’è andato senza fare rumore. Restano le sue canzoni, le sue parole. Resta il suo essere stato uomo dritto, padre, figlio, marito, fratello, amico”.
Non ce lo dimenticheremo: lui, proprio quando finalmente era arrivato all’apice del suo successo, anche qui in Italia, dove a lungo non si fu capaci di riconoscere il suo immenso talento, ora se n’è andato in punta di piedi. Durante questi lunghi mesi di malattia, l’unica uscita in pubblico è stata per il suo amico Erri De Luca, per difenderlo dalle denunce infamanti per i No Tav.
“Mi accingo a scrivere appena dopo le stragi di Parigi a “Charlie Hebdo” e in Nigeria. Altre stragi ci sono state, altre ce ne saranno, altre ancora le abbiamo fatte noi occidentali per secoli, fino al presente. Non può andare così, ma va così. Non c’è un senso e non so cosa dire se non che un Dio, qualunque Dio, non merita che il Suo Nome venga associato a dei morti ammazzati, non nel 2015″ Così comincia la postfazione di “Da questa parte del mare”, il libro a firma di Gianmaria Testa, Giulio Einaudi Editore.
E’ l’eredità più bella che ci potesse lasciare: le sue parole, la sua poesia.












