È morta a 51 anni Michela Murgia. La scrittrice e autrice sarda aveva rivelato di essere in lotta, qualche mese fa, con un carcinoma al quarto stadio. Stava convivendo con la malattia da qualche anno e proprio nell’ultimo periodo le sue condizioni erano peggiorate. Era nata a Cabras nel 1972 e, sino all’ultimo, ha portato avanti le proprie idee e pensieri, creando sempre accese divisioni e scegliendo di raccontare il suo ultimo spicchio di esistenza sui social. Prima di approdare nel mondo della scrittura è stata insegnante di religione e ai vertici di una centrale termoelettrica. Ha anche tentato di intraprendere una carriera politica, candidandosi alle regionali del 2014 ma arrivando terza, dopo Pigliaru e Cappellacci. Cinque anni prima scrive il suo più grande successo, il romanzo “Accabadora”, vincendo tre premi: Il Dessì, il Super Mondello e il premio Campiello.
A Roma, un mese fa, si è sposata con rito civile “in articulo mortis” con il regista e attore Lorenzo Terenzi. Anche in questo caso l’annuncio delle nozze è stato dato dalla stessa Murgia il 15 luglio scorso con un video postato sui suoi social. La stessa Murgia ha invitato tutti i suoi seguaci a evitare auguri e felicitazioni, rimarcando che il matrimonio civile era “l’unico modo per garantirci i diritti a vicenda” e definendo, anche stavolta creando molte polemiche e discussioni, “uno strumento patriarcale e limitato, il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere”. Dopo una settimana la festa “queer” nel giardino della sua casa di Roma. È stata poi ricoverata in ospedale qualche giorno dopo, fornendo aggiornamenti costanti su Instagram: “A chi mi chiede come sto do la risposta che dava Cesare de Michelis, posso stare meglio, ma non posso più stare bene.












