Dramma nel carcere di Uta, a darne notizia è Michele Cireddu della Uil. Un detenuto, come appreso da Casteddu Online un venticinquenne nigeriano, ha accusato un malore, gli agenti hanno immediatamente contattato il medico di turno ma, nel mentre, il compagno di cella ha appiccato un incendio che ha reso impossibile l’accesso immediato nella camera. I poliziotti hanno quindi dovuto spegnere le fiamme ed a fatica sono riusciti a mettere in salvo i detenuti, compreso il detenuto che aveva accusato il malore. Con l’ausilio della barella il detenuto è stato quindi trasportato nell’infermeria dell’Istituto dove pero è deceduto poco dopo a seguito di un secondo malore che è risultato fatale. “Quello che è avvenuto oggi nel carcere di Uta è surreale! Di fatto un detenuto ha impedito ,provocando un incendio, che si soccorresse il proprio compagno di camera ed il ritardo causato non ha consentito una tempestiva assistenza medica! Anche nella sera di ieri si sono verificati momenti di alta tensione in quanto ci è stato riferito che in una sezione alcuni detenuti hanno fatto esplodere delle bombolette di gas nei corridoi delle sezioni ed oggi è stato provocato questo incendio che ha impedito i soccorsi di un detenuto in preda ad un malore grave!”, così Cireddu.
“Non si può andare avanti in questo modo, lavorare in una situazione del genere è un vero e proprio inferno! Siamo estremamente preoccupati perché il governo ed il dipartimento stanno rispondendo alla grave e straordinaria emergenza, a nostro avviso la piu’ grave degli ultimi 30 anni, con provvedimenti nemmeno ordinari”, attacca Cireddu. “Arrivare addirittura ad impedire un soccorso per un detenuto che aveva urgente bisogno di assistenza medica è di una gravità unica, con un intervento tempestivo probabilmente si poteva salvare! Nel carcere di uta ormai gli eventi gravi hanno raggiunto un numero più che allarmante, lo ripetiamo da tempo: gli eventi critici che si verificano a Uta sono il triplo rispetto al totale di tutti gli altri istituti della regione ed in proporzione al numero dei detenuti, detiene il triste primato in tutta Italia. Anche dal punto di vista delle presenze detentive si è raggiunto un allarmante percentuale di sovraffollamento, sono più di 150 i detenuti oltre la capienza regolamentare e la carenza organica della polizia Penitenziaria ha superato le cento unità, dati significativi che continuano ad essere ignorati! Continuare in queste condizioni è letteralmente impossibile, il Governo prenda atto dell’emergenza e risponda con interventi straordinari immediati, perché sembra ormai che lo stato di abbandono in cui versano gli Istituti della Sardegna non sembra minimamente scalfire i vertici dell’amministrazione ed il governo!”.












