A prima vista parrebbe una maxi svendita di un bene destinato a macinare denaro, vista la e i servizi offerti. Invece, guardando con più attenzione e analizzando che due tentativi di vendita all’asta sono andati deserti, per l’Altura di Villasimius sembra più valere la regola della “maledizione” post polverone. Il polverone è quello che ha portato ad arresti eccellenti per bancarotta, a distanza di tempo l’albergo fatica ad avere un nuovo proprietario ufficiale. E, allora, l’unica strada percorribile è quella del terzo tentativo ufficiale di vendita. Metodo classico: sei milioni e ottocentomila euro per avere tra le mani le chiavi del cancello principale, in caso di più richieste rialzi minimi di 200mila euro. Le domande vanno spedite entro l’8 novembre al notaio cagliaritano Antonio Galdero.
Il dodici novembre l’apertura delle eventuali buste arrivate. Nel dettaglio: il villaggio è a trecento metri dalla pregiata spiaggia di Simius e, al suo interno, ha una mega piscina ed è pure possibile, per chi non è amante di sabbia e tuffi, giocare a tennis. Tutte le regole sono controfirmate dalla curatrice fallimentare Agnese Cau. Dalla perizia la struttura è praticamente in ottime condizioni e attende solo un nuovo proprietario.











