Si è allontanata per due settimane, a marzo 2020, per aiutare uno dei suoi figli, reduce da un incidente. Al suo ritorno a Dolianova, però, Nina Mura ha trovato la serratura della sua casa popolare cambiata: dentro c’erano una 25enne di Mandas e un trentottenne di Quartu, insieme a un bambino. Da quel giorno, per la donna, sessantuno anni da compiere tra poche settimane, è iniziato un lunghissimo calvario, che non è ancora finito. Oggi i carabinieri hanno denunciato gli abusivi per invasione o occupazione di edifici, furto aggravato, appropriazione indebita, violazione, soppressione e distruzione di corrispondenza: “Ogni mese ricevo la lettera della pensione di reversibilità di mio marito, arriva dalla Germania e se non firmo alcune carte rischio di non ricevere i 630 euro mensili che mi consentono di sopravvivere. Ciò succede perchè la coppia di abusivi è arrivata a minacciarmi, dicendomi di non farmi più vedere nei paraggi. Ma quella casa è stata mia per 38 anni”, dice, disperata, la donna. “I vicini mi hanno detto che hanno distrutto quasi tutto, compreso l’orto che curavo con tanto amore dietro l’abitazione”. Abitazione in mano di Area, l’agenzia regionale per l’edilizia abitativa.
“Ho fatto una denuncia ai carabinieri, ad Abbanoa e credo che Area sia informata, anche perchè la donna e l’uomo che mi hanno occupato casa non penso proprio che stiano pagando l’affitto. Vivono solo grazie al reddito di cittadinanza, ho paura ad avvicinarmi per via delle minacce che mi hanno rivolto sin dal 2020 e non voglio correre rischi. Sto cercando di proteggere anche i miei figli”, prosegue Nina Mura. “Quando hanno occupato avevano già un figlio, nel frattempo ne hanno avuto anche un altro e le assistenti sociali sanno tutto”. Il lieto fine, cioè lo sfratto definitivo, potrebbe avvenire a breve. Potrebbe: “Ho denunciato, all’inizio mi sono rivolta ad un legale e anche ad un patronato. Rivoglio solo la mia casa, se oggi non dormo per strada è solo grazie alla generosità di alcuni amici. Ma quel tetto, le pareti e tutti gli oggetti e mobili che ci sono dentro, nell’appartamento di Dolianova, sono miei”.









