La Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge regionale con la quale sono state commissariate le Asl sarde. Qui la sentenza della Consulta, che apre un nuovo, preoccupante fronte in Regione, soprattutto dal punto di vista economico, visto che in teoria entrambi i direttori generali (quelli mandati a casa e quelli nominati) hanno diritto allo stipendio. Stipendio d’oro, pagato con soldi pubblici: un vero e proprio terremoto che rischia di innescare contenziosi milionari.
“La sentenza della Corte costituzionale che boccia il commissariamento delle aziende sanitarie della Sardegna certifica, nero su bianco, il fallimento politico e amministrativo della Giunta guidata da Alessandra Todde. La Consulta è chiarissima: non si può usare lo strumento del commissariamento per mandare a casa i manager senza una vera riforma del sistema. Esattamente ciò che questa Giunta ha fatto, dimostrando improvvisazione, superficialità e totale mancanza di visione. Ora il rischio è gravissimo: caos istituzionale, incertezza sulle nomine, contenziosi milionari a carico dei cittadini sardi. Un disastro annunciato, che pagheranno ancora una volta pazienti, operatori sanitari e territori. Adesso basta. Basta giocare sulla pelle dei sardi”, dice Cappellacci di Forza Italia. “Basta usare la sanità come terreno di propaganda e regolamenti di conti politici. La sanità è solo l’ultimo tassello di un fallimento più ampio che attraversa i principali settori strategici dell’Isola: energia, gestita senza una visione chiara e stabile; servizi essenziali, segnati da continue difficoltà e assenza di programmazione; trasporti, sempre più inadeguati e penalizzanti per cittadini e imprese. La Sardegna è oggi ostaggio dell’improvvisazione e dell’incompetenza. La presidente Todde prenda atto di questo fallimento complessivo e abbia il coraggio di liberare la Sardegna da una gestione che sta producendo solo incertezza, conflitti istituzionali e danni concreti. Del resto, da chi non è stata neppure capace di presentare correttamente il rendiconto delle spese elettorali, cosa ci si poteva davvero aspettare? I sardi meritano serietà, competenza e rispetto. Non esperimenti sulla loro pelle”, conclude Cappellacci.











