L’ultimo, o uno degli ultimi disastri della sanità in Sardegna, ha il logo dell’Asl e poche ma chiare parole. Se un piccolo necessita di “una ulteriore chemodenervazione con tossina botulinica”, per esempio tra poco più di un mese, a settembre, “non è possibile programmare la visita per indisponibilità di appuntamenti”. È questo il contenuto del foglio che si è ritrovato tra le mani Mirko M., 43enne cagliaritano, padre di un bimbo affetto da una tetraparesi. L’iniezione di botulino “che per lui è fondamentale?”. Non sa se e quando potrà fargliela fare. “Sono stato, oggi, dalla fisiatra dell’Asl, è lei ad avermi consegnato il foglio, dopo aver visitato il mio piccolo. So che non è colpa sua, si ritrova a dover seguire centinaia di bambini. Eravamo abituati ad andare alla Cittadella della salute in via Romagna, ora dove andremo?”, si chiede, preoccupato, il papà, che ha contattato la nostra redazione per denunciare una situazione “gravissima. C’è in gioco la salute di mio figlio”, tuona il quarantatrenne. “A settembre, inoltre, ripartirà con la scuola, tutti gli interventi medici devono essere stati eseguiti”.
Il timore e la paura del padre è di dover aprire il portafoglio: “Se non cambierà nulla dovrò portare il mio bambino fuori dalla Sardegna per farsi fare le iniezioni”. Dove? “Al Gaslini di Genova, per esempio. Tra viaggio e spostamenti spenderò centinaia di euro. È un’ingiustizia, è proprio così difficile fare funzionare bene la sanità in Sardegna?”.









