Non potranno scegliere il nome di genere. No del consiglio comunale di Cagliari alla “carriera alias”. La decisione dell’aula di palazzo Bacaredda è arrivata poco fa al termine di una discussione a tratti movimentata. La maggioranza di centrodestra ha detto no alla mozione di Giulia Andreozzi che chiedeva la carriera alias per il personale trans+ dipendente del Comune di Cagliari che avrebbe previsto per i dipendenti la possibilità di essere identificati col nome di genere scelto da loro e non con quello dell’anagrafe, mantenendo strettamente confidenziali i dati relativi all’identità anagrafica.
“Quanto può essere difficile per una persona trans+ presentarsi a lavoro sapendo che verrà chiamata con un nome diverso da quello scelto, essere quotidianamente costrette a celare la propria identità percepita o a sottoporsi all’umiliazione di sentirsi chiamare con un nome diverso da quello che hanno scelto?”, aveva scritto su Facebook la consigliera presentando la proposta, “quello che state facendo è non riconoscere un diritto a una minoranza discriminata”, ha invece dichiarato in aula. “La carriera alias non tutela nessuno”, ha replicato Roberto Mura, capogruppo Psd’Az, “gli nessuno deve essere discriminato per i propri orientamenti, ma il consiglio non ha la forza di surrogare le leggi nazionali con strumenti insufficienti e che creano ulteriore discriminazione”.
Dopo le dichiarazioni il voto dell’aula che ha bocciato la proposta.











