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Dieci giovani sardi protagonisti in Serbia: “Hanno creato una piattaforma digitale dei beni culturali”

di Paolo Rapeanu
13 Aprile 2023
in sardegna

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Dieci giovani sardi protagonisti in Serbia: “Hanno creato una piattaforma digitale dei beni culturali”
Nasce la nuova piattaforma digitale sui beni culturali raccontati con le più attuali tecniche di comunicazione Valorizzazione e rafforzare il legame tra il patrimonio culturale e le nuove generazioni è la finalità precipua del progetto “Cooltour – Millennial for cultural heritage”. E proprio la partecipazione, l’interesse e l’entusiasmo dei giovani è quindi fondamentale per la riuscita. Un coinvolgimento che si è palesato espressamente nell’esperienza vissuta da quasi 60 millennials a Viminacium, in Serbia, appena conclusasi. Professionisti, mondo universitario e altre organizzazioni attive in ambito culturale scendono in campo con un obiettivo comune: trasmettere ai millennials l’interesse per il patrimonio archeologico. Il progetto europeo Erasmus+, che coinvolge ben 6 Paesi europei – Italia, Serbia, Slovenia, Cipro, Croazia e Ungheria -, con l’Associazione Enti Locali per le attività culturali e di spettacolo come capofila e in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, è entrato nel vivo con la ‘missione’ serba. 10 ragazzi per ogni Stato coinvolto per un meeting di 6 giorni. Viminacium, l’odierna Kostolac, fu un’importante città dell’Impero Romano, capitale della provincia della Mesia. Fondata nel I secolo sulle rive della Mlava, un affluente del Danubio, durante il principato di Augusto divenne sede di importanti accampamenti militari, mentre sotto l’imperatore Claudio, in seguito all’annessione della Tracia del 46, divenne Castrum. Nello scorso secolo diverse campagne di scavo hanno portato alla luce siti di particolare interesse, tra i quali l’anfiteatro, l’acquedotto, le terme, il circus e le rovine della fortezza legionaria. Sono state inoltre ritrovate più di 10mila tombe, molte delle quali decorate con affreschi. Tra queste è stata identificata anche quella dell’imperatore Ostiliano, morto di peste nel 251. Un’esperienza di cooperazione e condivisione che ha contribuito ad alimentare anche tra i giovani la consapevolezza della prosperità del patrimonio archeologico europeo. La finalità del progetto è appunto quella di favorire un dialogo di qualità tra gli esperti e la generazione nota come ‘millennials’, perché questa possa poi a sua volta contribuire alla divulgazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale in tutti i Paesi partner. Non solo visite guidate, ma anche tavole rotonde ed altre esperienze immersive, alla presenza di professionisti del mondo del turismo, del marketing, del branding, della scrittura e della drammaturgia: un corpus variegato e completo per un’esperienza pienamente coinvolgente.
E i giovani non si sono assolutamente tirati indietro, lavorando concretamente, già durante la permanenza nel Parco Archeologico di Viminacium, alla creazione di contenuti digitali interattivi e creativi legati al sito da inserire nella nuova piattaforma digitale per i beni culturali del progetto CoolTour, un ibrido tra un social network e un’applicazione web. Dai video per Tik Tok ai meme, fino agli stickers: il patrimonio culturale non è mai stato così ‘giovane’. Un’opportunità importante per conoscere un sito di assoluto pregio e per entrare in contatto con altre culture. L’esperienza serba è stato un momento di crescita per tutti i 56 ragazzi presenti. “Il termine cultura interessa la società sotto diversi aspetti: i nostri valori, le nostre tradizioni, il nostro stile di vita. Più conoscenze abbiamo più siamo nelle condizioni di capire come va il mondo, e poterlo interpretare al meglio significa avere più possibilità di realizzare i nostri sogni” è il coro unanime della comitiva sarda che ha voluto aderire al progetto CoolTour. Il progetto proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori iniziative condivise. Ai 10 millennials partiti in Serbia se ne aggiungeranno altri 20 per Paese, che parteciperanno ai 4 workshop in programma nel mese di maggio. 30 giovani che in ogni Paese e in ogni tappa incontreranno e interagiranno con i 10 heritage manager coinvolti per l’occasione. In Sardegna i 4 appuntamenti si terranno nell’area archeologica di Nora a Pula, nel Tempio di Antas a Fluminimaggiore, presso il sito di Su Fraigu a Serramanna e al Nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca. Anche nell’occasione l’interazione permetterà da una parte il trasferimento di conoscenze culturali dagli esperti ai millennials e dall’altra l’apprendimento dagli stessi delle più moderne forme di comunicazione. Un doppio flusso che mira a rendere i beni culturali ancora più appetibili, conquistando maggiore interesse da parte delle nuove generazioni. Gli stessi gestori dei siti archeologici saranno così incentivati nello sviluppo di processi di co-progettazione e nell’avvio di approcci partecipativi capaci di sfruttare adeguatamente le moderne tecnologie e usare linguaggi giovani e innovativi.
Tags: sardiserbia
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