I sensori che non bastano per tutti. E file di 40 minuti sotto il sole o la pioggia in piazza Marco Polo per le consegne. Sono i disagi vissuti dai malati di diabete in Sardegna. Un esercito di 120 mila persone che si sente penalizzato dal sistema sanitario.
Nel mirino c’è la nuova modalità di fornitura di sensori per il controllo della glicemia di ultima generazione “la cui introduzione nella cura ha costituito una svolta per la qualità della vita dei diabetici costretti ad affrontare questo cancro lento”, spiega A. M, diabetica da oltre 30 anni, “la Regione dopo varie richieste ha deciso di fornirli gratuitamente, ma forse non in un numero sufficiente per coprire la popolazione di sofferenti. Il presidio dopo il Binaghi è stato trasferito alla Fiera di Cagliari, i sensori vengono consegnati 4 alla volta e durano mesi.
La settimana scorsa”, racconta, “dovevo rinnovare il piano terapeutico, presento la richiesta alla Diabetologia e mi dicono che non possono darmi i sensori, perché i sono terminati. Mi presento ugualmente all’appuntamento alla Fiera fissato 3 mesi prima ma mi hanno dato solo aghi e striscette, perché la Regione Sardegna ha bloccato i sensori”.
Il ritiro avviene nel piazzale Marco Polo. “D’estate all’esterno ci sono 40 gradi”, aggiunge, “il tempo medio è di 40 minuti. Immaginatevi i disagi per i malati, tante persone fragili, che d’inverno fanno i conti con freddo e pioggia. E’ un disagio dovremmo essere protetti dal sistema sanitario, ma non lo siamo”.