“In una settimana casi Covid aumentati del 55%, si va verso un lockdown di fatto”

L’allarme della fondazione Gimbe che rende noto il consueto monitoraggio del giovedì: sono in aumento esponenziale i contagi, i ricoveri sia nei reparti che nelle intensive e i morti. Urgente, secondo gli esperti, ripristinare le mascherine al chiuso e all’aperto in caso di eventi.


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La situazione Covid è sfuggita completamente di mano, i contagi volano, i ricoveri pure e i morti aumentano. Il tutto, senza alcuna misura di prevenzione tanto che stiamo rapidamente andando verso un lockdown di fatto, con moltissime attività chiuse e voli cancellati e strutture sbarrate proprio a causa dei contagi e in piena estate, quella che doveva essere della rivincita. L’allarme arriva dalla fondazione Gimbe, che fotografa ogni giovedì la situazione della pandemia. Disastrosa, a vedere i numeri relativi alla scorsa settimana: i contagi sono aumentati del 55% in 7 giorni, i ricoveri del 33% e le intensive del 36%, i morti del 18%. Un’ecatombe inaspettata che, secondo Gimbe, deve far correre il governo rapidamente ai ripari prima che l’Italia resti paralizzata da una diffusione di contagi mai così rapida prima.

Secondo gli esperti della fondazione le mascherine vanno utilizzate “al chiuso, in particolare in luoghi affollati e poco ventilati, oltre che all’aperto in condizioni di grandi assembramenti con attività ad elevata probabilità di contagio”. Infatti, “bisogna chiedersi quanto costa al Paese, in termini di giornate lavorative perse, attività chiuse per Covid, vacanze cancellate, un’elevata percentuale di popolazione sintomatica o isolata a domicilio per Covid, che peraltro rischia di determinare un ‘lockdown di fatto’ su vari servizi, inclusi quelli turistici”.

Non solo. Secondo Gimbe “aumenta la probabilità di contagio e lo sviluppo di malattia grave in chi ha fatto la terza dose da oltre 120 giorni”, e “per questo appare un vero azzardo la scelta di rimandare la quarta dose all’autunno con i ‘vaccini aggiornati’, di cui ad oggi non si conoscono né le tempistiche di reale disponibilità né gli effetti sulla malattia grave”. Ma sul fronte vaccini è tutto fermo da mesi.

Infine, la situazione negli ospedali. Anche se siamo ancora molto lontani da situazioni di grave sovraccarico ospedaliero “esistono reali motivi di preoccupazione. Innanzitutto, l’occupazione dei posti letto è destinata ad aumentare nelle prossime settimane, in un periodo in cui tra ferie estive e assenze per isolamento il personale sanitario è numericamente ridotto, con conseguente peggioramento della qualità dell’assistenza e aumento dello stress su chi è in servizio”. 


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