Dall’inferno di Kiev alla pace della Sardegna. Dopo un lungo viaggio sono riusciti ad arrivare nell’Isola quattro profughi ucraini: da qualche ora sono a Pula. Un uomo col figlio di 17 anni e una donna insieme alla figlia ventenne, tutti legati da una parentela, sono stati accolti, in serata, dalla sindaca Carla Medau, dalla vicensindaca Ilaria Collu, dal parroco pulese e referente della Caritas don Marcello Loi. La sindaca pulese, nelle ultime ore, è stata contattata un’altra volta dal console dell’Ucraina in Sardegna, Anthony Grande: “Ci siamo sentiti spesso, negli ultimi giorni, per programmare al meglio l’eventuale arrivo, nel mio Comune, di profughi ucraini”. Dopo l’avviso dell’arrivo degli ucraini, la Medau ha subito contattato il prefetto di Cagliari ed è andata ad accoglierli: “I quattro ospiti stanno bene ma hanno ancora negli occhi tutto il terrore della guerra. Temono per la sorte dei loro cari che sono rimasti in Ucraina e hanno paura che i russi, in qualche modo, possano organizzare delle rappresaglie se dovessero vedere le foto del loro arrivo in Sardegna”. Da qui la decisione del nostro giornale di oscurare i volti dei profughi. “Alloggeranno in un hotel di Santa Margherita, il Rocca Dorada, grazie alla generosa ospitalità offerta dal titolare Giampaolo Versaci”.
La macchina dell’accoglienza e già in moto: “Nei prossimi giorni, sino a quando non arriveranno disposizioni dalla prefettura e delle direttive del ministro dell’Interno per un’accoglienza più strutturata, saranno ospiti dell’amministrazione comunale e saranno aiutati, per tutte le eventuali necessità, anche dalla Caritas”. All’arrivo a Pula, ad attendere i quattro profughi, c’era anche il comandante dei carabinieri pulese Alessandro Cogoni e due agenti: i militari hanno preso le generalità degli ospiti.












