“Imprenditore? Editore? Più che altro, io sono un inventore”. L’ultima magia dal cilindro di Niki Grauso è il wi fi libero nel centro storico di Cagliari. Internet no limits e senza password in via Sulis, perché a Villanova sta succedendo qualcosa di particolare: dove non arriva il Comune latitante, ci pensano loro, i negozianti e i cittadini. Il restyling arriva prima di tutto dalle idee: l’ultima di Grauso è il progetto di essere ancora una volta pioniere di Internet a Cagliari. Come ai tempi della nascita di Video On Line, ma vent’anni dopo: tutto il quartiere di Villanova, da piazza San Giacomo a via San Domenico, ha ed avrà la “free wi fi zone”. Non solo nei locali, ma soprattutto nelle strade e nelle piazze, dove si può navigare senza limiti di tempo. Grauso vede ancora una volta più lontano: in futuro anche gran parte degli acquisti passeranno dalla Rete, anzi già oggi siti specializzati come Amazon sono diventati un concorrente spietato per i negozi già alle prese con la crisi economica. Tanto vale attrezzarsi subito, visto che di un’altra delle grandi promesse di Massimo Zedda (il wi fi libero a Cagliari) si è ormai persa traccia. E a Villanova- questa è la vera svolta- gli abitanti hanno deciso di organizzarsi da soli: emblematica la foto di oggi della colonnina elettrica fai da te, la ricarica elettrica che parte direttamente da una casa di via Sulis.
Grauso già quattro anni fa aveva lanciato anche la proposta di realizzare una moschea a Tuvixeddu, immaginando che Cagliari diventerà nei prossimi 10 anni una città sempre più multietnica. Negli ultimi anni l’ex editore si è concentrato sulla ristrutturazione delle case del centro storico, e su edifici che erano ormai semi distrutti come l’ex Provveditorato. Via Sulis letteralmente rinata, ospitando negozi come Operti e Donne, mentre i nuovi bar aperti stanno attirando anche la movida notturna. Un personaggio spesso discusso: per primo tanti anni fa aveva acquistato i domini Internet dei personaggi più noti a Cagliari, e venne guardato come un visionario. Come se non fosse normale che, qualche anno dopo, sarebbero nati davvero i siti dei politici o delle grandi aziende. Tutto il resto fa parte della sua storia: dal Nuovo Movimento al caso Silvia Melis, dai blitz con Sgarbi alle battaglie con i giudici cagliaritani e palermitani alle sentenze e gli atti delle controversie pubblicati su Facebook. Le condanne contestate sui social network. Dove ancora oggi posta le foto con Gorbaciov a Mosca, o quelle in posa con le guardie polacche nella piazza del castello di Varsavia. Erano ancora i tempi dei giornali cartacei.
Tra i tanti aneddoti un incontro effervescente al Flora con Ingroia, guarda caso qualche giorno dopo l’assoluzione per il sequestro Melis: il suicidio del giudice Lombardini, con le conseguenti illazioni che comparvero poi sulla stampa, è forse la sua più grande ferita. E prima ancora Videolina e Radiolina, le prime tv e radio libere, tanti anni prima della soffertissima cessione dell’Unione Sarda a Zuncheddu. Poi il grande progetto della free press a Cagliari, che nel 2004 fece il boom con la nascita del Giornale di Sardegna e che quando è stato imitato da altri un decennio dopo è diventato un flop, perché ormai superato dai tempi. Famosa quell’intervista su Il Giornale: lui fotografato disteso su un divano, il titolo era “apro un giornale in Italia ogni 20 giorni”. Epolis diventò il secondo giornale più diffuso in Italia, prima del doppio naufragio e del fallimento con Rigotti. Negli ultimi giorni le esternazioni su Berlusconi, che a detta di Grauso avrebbe organizzato volutamente la scissione tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra, per guadagnare più voti nel suo momento più difficile. “….questo schema…..a Berlusconi…….glielo vidi applicare alle sue televisioni già negli anni 80 : Canale 5 tv generalista , Rete 4 per un target femminile, Italia 1 orientata ad un pubblico giovanile … Oggi , invece, in politica : Nuovo Centro Destra …filogovernativo…..Forza Italia ….protestataria ed all’ opposizione….. Ha spazio ancora per un terzo partito….”. Un amico gli scrive: “Ti ricordi quando 18 anni fa progettammo di fare passare le fibre ottiche da finestra a finestra per le strade di Cagliari?”. Intanto, il wi fi libero a Villanova è un’innovazione in una città che ha un enorme bisogno delle nuove tecnologie, per uscire dal tunnel. Niki Grauso, da visionario a inventore: con quei suoi tipici puntini di sospensione (………………………….), aspettando le prossime idee che i politici comunque non riescono a sfornare.












