Quartu Sant’Elena – Un divanetto “fai-da-te” per non aspettare in piedi il passaggio dell’autobus: in via Dell’Autonomia Regionale Sarda spunta una seduta per due persone “riservata” ai viaggiatori del Ctm. Ma non è un caso isolato: anche a Selargius qualcuno ha deciso di posizionare una vecchia sedia di casa alla fermata del bus. Si tratta di ironia? Assolutamente no: “Tipico esempio come l’iniziativa privata sia più veloce di quella pubblica” afferma un cittadino dopo aver letto il post, con tanto di fotografia, di Marcello Polastri, consigliere comunale di Cagliari ma anche speleologo, saggista e giornalista. “C’è pure chi si ingegna e lotta contro certe carenze. Un ESEMPIO? Grazie al “fai-da-te” c’è chi ha dotato le fermate dei bus di un “comodo” divanetto. È una sorta – scrive Polastri – di panchina per “alleggerire” le lunghe attese e forse anche per aiutare le persone più fragili e/o anziane”. Molte fermate del bus, infatti, non sono dotate delle pensiline e, tanto meno, di uno spazio dove poter attendere non in piedi. Una problematica non indifferente che gli utenti devono patire sia d’inverno che in estate. Esposti alle intemperie climatiche, non possono ripararsi dalla pioggia e dal sole cocente e, per bambini e anziani, il disagio è doppio poiché necessitano di riposare le gambe con più frequenza. Che sia di buon auspicio al fine di dotare tutte le fermate del giusto confort? Chissà. C’è chi intanto guarda già oltre e aggiunge: “Manca un tavolino per aperibus”.










