La crisi colpisce i trentenni e “rimbalza” sui settantenni anche in città. Sono in aumento, infatti, i padri e le madri che, per aiutare il proprio figlio disoccupato, hanno come unica scelta quella di rivolgersi alle agenzie che offrono prestiti. Le somme non sono “a piacere”, si calcolano sulla pensione: se è di 600 euro mensili, si può chiedere un prestito fino a massimo 7mila euro, se si ha la fortuna di avere 1000 euro al mese allora si sale anche fino a dodicimila. In quest’ultimo caso, una tipologia di rimborso nel tempo – spalmata su cinque anni – porta a doverne rendere 15mila, cioè tremila in più. Fin qui i numeri, dietro i quali si “nascondono” tantissime storie difficili, fatte di genitori che si barcamenano per aiutare quel figlio o quella figlia che si è creato una famiglia e che poi ha perso il posto di lavoro. Per la serie, la preoccupazione non ha età.
E c’è di più: per ottenere un prestito, nella maggior parte dei casi, si segue l’iter della “cessione del quinto”. Della pensione, per gli anziani. Ecco perché, calcolatrice alla mano, per ottenere “dieci” bisogna già entrare nell’ordine delle idee di dover dire addio a “dodici”. Anche a Cagliari va così, in una città nella quale molti, troppi giovani non riescono a costruirsi un futuro e dove mamma e papà non riescono a trascorrere una vecchiaia in totale serenità.










