Una mutazione di SARS-CoV-2, chiamata D614G, potrebbe aver aumentato la contagiosità del virus. L’allarmante ipotesi è il risultato di uno studio, pubblicato sulla rivista mBIO, condotto da un gruppo di scienziati dell’Università del Texas ad Austin e dello Houston Methodist Hospital.
Lo studio ha coinvolto oltre cinquemila pazienti e in questo modo è stata elaborata una mappa 3D delle mutazioni della proteina spike. Questo ha permesso di misurare la stabilità della proteina e osservare il modo in cui avviene il legame tra recettore delle cellule ospiti e anticorpi neutralizzanti. Continua a leggere su Agi.it