È scettico Giovanni Di Perri, virologo del reparto malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino, membro della task force regionale: “Il rischio di dover richiudere tutto dopo due settimane, purtroppo, esiste eccome. Almeno qui in Piemonte” dichiara in una intervista a Il Fatto Quotidiano. E lo dice non per allarmismo ma per realismo, giacché i numeri del Piemonte, infatti, continuano ad essere preoccupanti: l’aumento dei casi positivi in Italia, nei giorni 23-25 aprile, si è attestato su un -0,9%, mentre il Piemonte registra ancora un +2,3% e i decessi diminuiscono percentualmente la metà di quanto non si riducano nella vicina Lombardia.
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