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Coronavirus, sos dei ristoranti di Cagliari: “Riapriamo o la malavita si prenderà i locali della movida”
Confsercenti auspica una riapertura dopo il 3 maggio dei ristoranti: “In Sardegna i numeri sono bassi. Speriamo di non dover aspettare troppo per ripartire. Col distanziamento meno tavoli? Allora estendiamo le attività all’esterno. Anche perché molti potrebbero entrare in crisi e finire in mani sconosciute”
“Lockdown troppo lungo e nuove regole per i ristoranti: se le attività del centro storico vanno in crisi e potrebbero far gola alla malavita per il riciclaggio”. L’allarme è di Confesercenti. I ristoranti sono chiusi da oltre un mese. Per ora non ci sono notizie di fallimenti o chiusure. Ma il problema potrebbe essere solo rimandato. Le incognite sono tutte per il futuro.
“Per ora dobbiamo stare chiusi fino al 3 maggio, ma la speranza è che coi contagi bassi qui in Sardegna i ristoranti non debbano aspettare ulteriormente per riaprire”, dichiara Marco Medda, di Confesercenti Cagliari, “coi nostri numeri e con l’isolamento non credo che anticipare di una settimana rispetto al resto del paese possa creare dei danni. Ma ci rimettiamo alla decisioni degli scienziati e del Governo. Ricordo poi che alla riapertura i ristoranti dovranno fare i conti col distanziamento che porterà alla riduzione dei posti disponibili per i clienti e quindi alla riduzione del giro d’affari. La nostra proposta è quella di recuperare gli spazi all’esterno, su strada o anche nei parcheggi”
Il problema è a Cagliari dove gli spazi sono stretti. E qui Confesercenti ha una proposta: “Estendiamo la movida”, chiede Medda, “cioè se un ristorante della Marina non può avere altri spazi all’esterno facciamo in modo che ci sia un rapido cambio di destinazione d’uso dei locali in centro. Così i negozi di abbigliamento chiusi possono trasformarsi facilmente in ristoranti che potranno poi godere degli spazi in strada per sistemare i tavolini. Ci sono tanti spazi ghiotti in città. Pensiamo a via Garibaldi e a Villanova”.
Confesercenti bolla come “farraginosa” la procedure messa in atto dalla regione per l’aiuto alle aziende. “E noi abbiamo bisogno di aiuto”, conclude Medda”, “anche perchè il rischio che un’azienda riapra con mani diverse e magari sconosciute. Non è del resto un mistero che la malavita per il riciclaggio possa ver messo gli occhi sulle attività turistiche del centro storico di Cagliari”.