Parchi e cimiteri sbarrati a Cagliari per l’emergenza Coronavirus. Il sindaco Paolo Truzzu, ieri, è stato netto: “Chiudo tutti i parchi, state a casa”. I motivi di sicurezza sono ben noti a tutti, bisogna evitare qualunque tipo di assembramento. Ma ora scoppia il problema delle tante colonie feline presenti nelle aree verdi. Le volontarie non possono entrare per nutrire i mici, che rischiano quindi di morire di fame. Natascia Salis segue i 25 gatti della colonia del cimitero monumentale di Bonaria: “So che la situazione è grave ma chiedo di poter entrare solo per dieci minuti, in modo da poterli sfamare. Tra loro ci sono anche gatti sotto cure mediche e uno con un tumore al naso”. La legge tutela le colonie feline, c’è un decreto del ministero della Salute ben chiaro: “Sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate e registrate dal servizio veterinario”, compresi “canili, gattili e l’accudimento e cura delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà garantite dalla legge 281/91”.
Lo sa molto bene Anna Rita Salaris, coordinatrice regionale del Movimento Ambientalista Sardegna, che ha scritto una lettera al prefetto e al sindaco: “Le responsabili di colonie devono soddisfare i bisogni di primaria necessità, come da decreto governativo, concordando con i custodi o chi per loro gli orari per l’accesso ai siti in questione. L’impedimento all’alimentazione degli animali rientra nel reato penale del maltrattamento animale”.










