Il foglio della ricetta che ha riposto, con cura, nella cartelletta con tutti gli altri documenti medici, riporta una dicitura chiara: “Tac alle coronarie”. La priorità non è urgente, ma per Maristella Mattei, 63enne di Quartu Sant’Elena, sapere se dovrà subire o no un delicato intervento al cuore è, comunque, prioritario. Prima serve, appunto, la Tac, solo dopo i medici possono decidere il da farsi. E il suo destino, la donna, lo conoscerà solo tra pochi giorni, dopo un calvario lungo nove mesi: “Il Cup, per ben due volte, ha sbagliato la prenotazione”. Cosa è successo? La sessantatreenne ha ottenuto la possibilità di fare una Tac, “ma alla clinica Sant’Antonio e alla Korian non fanno quella alle coronarie. Non sapevano cosa stavano prenotando, il foglio del mio cardiologo è chiaro, necessito di un controllo alle coronarie perchè ce le ho piene di grasso”. E, soprattutto nel suo caso, con la salute c’è poco da scherzare: “Qualche anno fa sono stata operata per un tumore alla tiroide”. Insomma, gli ospedali Maristella Mattei li conosce sin troppo bene. E vorrebbe solo essere prenotata in quello giusto.
“La prenotazione è stata effettuata, alla fine, e potrò sottopormi a questa benedetta Tac. Certo, nel frattempo sperso solo di non essere peggiorata”. E, tra un errore e l’altro del Cup, la donna ha provato a tagliare la testa al toro, rivolgendosi ad un privato: “Ma avrei dovuto pagare ben 350 euro, non esiste, non me lo posso permettere. E ho anche altre visite da fare”.











