Dermatologia scoppia a Cagliari, prima visita disponibile a dicembre: “Seguiamo 80 pazienti al giorno e garantiamo ogni urgenza”

La primaria Laura Atzori racconta: “Tutto pieno, facciamo più ore di quanto dovremo farne. Le lunghe attese ci danneggiano sulla valutazione, anche se abbiamo recuperato tutte quelle sospese per Covid”

Prenotare una visita al San Giovanni di Dio per una psoriasi o una malattia della pelle? Impossibile sino al 6 dicembre.  A Cagliari il reparto di Dermatologia del San Giovanni di Dio scoppia. E no, il termine è anche molto pacato, per descrivere la situazione di uno dei servizi erogati in città dall’Aou. La prima visita disponibile? Il sei dicembre: lo dice il Cup e viene confermato dalla primaria, Laura Atzori: “È tutto pieno”. Per una verifica legata alla malattia della pelle, una psoriasi o per la comparsa di strane macchie sul corpo o si attendono sette mesi o le strade sono due: andare dal privato, pagando, oppure accettare di fare tantissimi chilometri per finire in altre province. Le lamentele sono numerose, non tutti possono permettersi di aprire il portafoglio e cacciare 50 o ottanta euro per una visita. E raggiungere paesi dell’hinterland o della Trexenta per assicurarsi le cure e i controlli in convenzione significa spendere tanto denaro in benzina. Non basta la grande professionalità dei medici che lavorano 12 ore al giorno per aiutare i pazienti per un reparto gioiello finito un po’ in sovraccarico.  La Atzori ammette le difficoltà e fa capire che la soluzione, uno snellimento delle liste e la possibilità di poter seguire più malati, non arriverà sicuramente in tempi brevi.

Dermatologia scoppia, le vostre agende sono piene per i prossimi sette mesi. Cosa succede?

Visitiamo un numero enorme di pazienti. Abbiamo due ambulatori dedicati, operativi dalla mattina alla sera. Seguiamo ottanta persone al giorno e non possiamo visitarne di più perchè non abbiamo il personale. E si tratta delle prime visite, alle quali vanno sommate tutte le altre: quelle ambulatoriali, le allergologiche, i controlli del melanoma”.

Ma come è possibile che il personale sia risicato nonostante le tantissime richieste?

“Non lo so, posso solo dire che i medici effettivi sono sei, una parte delle persone che visitiamo per la prima volta le dobbiamo prendere in carico. Ogni dottore deve coprire trentotto ore di servizio e io, da direttrice, devo farne 18-19 e dedicare le altre all’assistenza, alla didattica e alla ricerca e alla gestione della direzione. Ma facciamo più ore di quante dovremo farne. Abbiamo anche i servizi medici delle malattie sessualmente trasmissibili, tre volte alla settimana trattiamo l’allergologia cutanea, la fototerapia solo due volte, come la dermatologia pediatrica, più le malattie rare e, tre volte alla settimana, il centro psoriasi, più le segnalazioni del Cup e le urgenze”.

Sì, ma un malato che fa? Attende sino a dicembre?

“Non dovremmo avere tutte queste richieste. Se però si tratta di un’urgenza non si attende più di 72 ore, e quel canale è sempre strapieno. Abbiamo pazienti che arrivano anche da fuori Cagliari. Nel territorio si dovrebbe aumentare l’offerta, sicuramente saranno in sovraccarico anche gli altri servizi”

Ma nella sanità non può valere la regola del mal comune mezzo gaudio, ovviamente….

“I nostri spazi per le visite si sono ridotti anche per l’effetto del Covid. Prima potevamo visitare un singolo paziente in quindici minuti, ora ne servono trenta perchè c’è la sanificazione. E gli slot delle visite, rispetto al 2019, si sono dimezzati. Ricordo anche che non siamo l’unica Dermatologia a Cagliari, c’è anche quella del Santissima Trinità e i vari ambulatori dell’Ats”.

Già, ma se il primo spazio libero è il 6 dicembre, nelle altre strutture saranno messi anche peggio?

“Ripeto, servirebbero ancora più servizi su tutto il territorio. E le attese per le prime visite ci danneggiano fortemente, abbassarle a 120 giorni era tra gli obbiettivi di budget da raggiungere. Avremo una valutazione negativa”

E tanti pazienti, ricordiamolo ancora, se non aprono il portafoglio non possono curarsi e devono attendere. Come fa chi soldi non ne ha?

“Sicuramente anche gli altri servizi sono in sovraccarico. La richiesta è molto alta. Per una visita oncologica l’attesa è più lunga, per una di otorino anche un anno e mezzo. Non è un’attesa così lunga, tutto sommato, per la Dermatologia. Se sono visite urgenti vengono visitati, ci sono spazi dedicati”.


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