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A Ussana è il giorno della rabbia e dell’ira. Il bambino mandato nella scuola primaria, sospetto Covid, dai genitori, risultati positivi al virus, ha portato allo stop delle lezioni e conseguente quarantena per diciotto alunni. E anche le rispettive famiglie dovranno stare sbarrate in casa per tanti giorni. Con la paura di essere stati contagiati che se la gioca con la furia di perdere giornate lavorative, in un Comune dove abbondano aziende agricole e botteghe. Il sindaco Emidio Contini ha il telefonino bollente sin dall’alba: “Mi stanno telefonando i genitori, sono arrabbiati perchè all’inizio l’Ats aveva detto che avrebbero fatto i tamponi tra una settimana, adesso invece siamo già a nove giorni di attesa. Sono furibondi perchè perdono giorni di lavoro e il relativo stipendio. È chiaro”, afferma il primo cittadino, “non sono mica dipendenti pubblici che ricevono lo stipendio fisso ogni ventisette del mese, qui ci sono agricoltori, lavoratori nelle botteghe e operai. Sto cercando di fare il possibile per mantenere la calma tra i miei compaesani coinvolti, ma è difficile”, riconosce Contini. “L’augurio è che non ci sia nessun positivo, a partire dal bimbo sospetto, e che quindi si possa ritornare, appena possibile, alla vita di tutti i giorni”.
Ma rimane comunque la rabbia per l’azione compiuta dalla famiglia positiva: “Sono stati irresponsabili, sanno di avere il Covid e mandano il figlio, senza la sicurezza della sua negatività, a scuola. Non sono ancora riuscito a scoprire chi l’abbia accompagnato sino all’istituto”, un particolare che potrebbe rivelarsi utile per un eventuale tracciamento dei contatti. “Sono vaccinato con doppia dose, so che potrei beccarmi il Covid, per quanto in modo lieve. Se dovesse capitare avviserei subito i miei parenti, i miei cari e le persone con le quali ho avuto contatti”.