Green pass per i tassisti anche a Cagliari: “Non fateci fare gli sceriffi, vogliamo continuare a lavorare”

Vaccino o tampone negativo, senza sarà vietato lavorare. I guidatori dei taxi cagliaritani, presto obbligati ad avere la certificazione verde, sollevano molti dubbi: “Giusto proteggersi, ma non possiamo controllare i nostri colleghi sprovvisti e non vogliamo esser noi a segnalarli, sarebbe un’ingiustizia: ci pensi il Governo e ci dia i tamponi gratuiti”


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Di base, almeno ai vertici delle cooperative, il green pass non è visto come un problema ma come una soluzione “se davvero potrà essere utile a limitare il Covid”. Ma uno dei timori maggiori da parte dei guidatori di taxi di Cagliari, dove la certificazione verde sarà, come in tutto il resto d’Italia, obbligatoria dal prossimo 15 ottobre, è quello legato ai controlli. A chi spettano? Il Governo si appresta a firmare il nuovo decreto, si parla anche di aziende private. I taxi fanno capo all’amministrazione comunale, visto che si tratta di cooperative. E la prospettiva di dover avere gli elenchi aggiornati dei guidatori col green pass e di quelli sprovvisti non piace per niente a Massimo Orrù, tassista da tanti anni e ai vertici della coop dei “4 Mori”: “Se il green pass aiuta davvero a fermare la pandemia sono d’accordo, personalmente ho la doppia dose del vaccino. Il taxi, ancor più di un negozio o un ufficio, è un luogo piccolo, meno ampio e più a rischio. So che non tutti i miei colleghi sono d’accordo”, osserva Orrù, “e ovviamente spero che i controlli li faccia lo Stato, o ci pensino le Forze dell’ordine. Non devono certo lasciare la responsabilità delle verifiche a noi, non siamo controllori e non vogliamo trasformarci in sceriffi, non potrei mai togliere il lavoro a un mio collega solo perchè è sprovvisto del green pass. Solo nella nostra cooperativa siamo in settantasette. Servono responsabilità e sacrifici da parte di tutti”, afferma il tassista, “ma il Comune deve aiutarci e predisporre i controlli”. Controlli che, in caso di esito negativo, porterebbero alla multa e alla sospensione dal lavoro, dal prossimo quindici ottobre.
Ivan Perda, tassista da tre anni e mezzo, sa che da metà ottobre potrà lavorare solo con il green pass: “Ma sono contrario, a livello sanitario. L’Inghilterra l’ha tolto, idem altri paesi europei”, premette, “solo il nostro governo ha fatto una scelta totalmente opposta. Chi ha il green pass perchè è vaccinato, potenzialmente può essere contagioso. Voglio fare i tamponi gratuiti, lo Stato ce li deve dare perchè solo con quelli mi sento più sicuro, rispetto a una persona con la certificazione verde ottenuta con la prima o con le due dosi del vaccino che, però, non si controlla periodicamente. Togliere il lavoro ai tassisti sprovvisti di green pass? Per me è profondamente ingiusto. Il vaccino non è obbligatorio, quindi ognuno dev’essere libero di scegliere se farselo oppure no”.


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