Un servizio online di cartomanzia, aperto su TikTok, grazie al quale tre persone sarebbero riuscite a convincere una donna, in crisi col marito, a compiere determinati riti, addirittura pregare Santa Rita e accendere candele in casa rimanendo completamente nuda e, “per comprare gli oggetti da utilizzare durante il rituale”, a farle versare del denaro su tre carte, per un totale di 630 euro. Una cagliaritana di 43 anni (assistita dal legale Pierandrea Setzu), e altre due complici, Brunella Bruno, 74enne di Cosenza (difesa d’ufficio da Paolo Giudici), e Carmela Roccaro, 58enne di Avola (avvocato difensore Lucilla Campisi), si sono viste recapitare qualche mese fa l’avviso di conclusione delle indagini preliminari da parte del tribunale di Lecco, a firma della pm Simona Galluzzo, e risultano ovviamente indagate per truffa: la pena prevista è il carcere da sei mesi a 3 anni e una multa che può variare da 51 a 1032 euro. Le accuse, tutte da dimostrare in aula, per i tre, sono pesanti: la 43enne, insieme alle due complici, si sarebbero messe d’accordo per aprire il servizio online di cartomanzia, riuscendo a far cadere nella rete una donna di Lecco.
Stando alle carte ufficiali, le tre avrebbero “convinto” una donna che “attraverso una serie di riti, avrebbe risolto la crisi coniugale col marito”. L’avrebbero poi invitata “ad effettuare un rito accendendo delle candele, posizionando la sua foto e quella del marito pronunciando una preghiera a Santa Rita” e le avrebbero chiesto “di inviare del denaro per comprare gli oggetti da utilizzare durante il rituale, comunicandole i dati delle carte postepay dove effettuare i versamenti”. Alla cagliaritana sono finiti 110 euro, alla Bruno 400 euro in due tranche da 150 e 250 euro e alla Roccaro 320 euro totali. Tutta la documentazione è stata depositata presso la Procura di Lecco lo scorso otto marzo. Si è in attesa della comunicazione del rinvio a giudizio. Il legale della sedicente cartomante cagliaritana, Pierandrea Setzu, è sicuro: “Dimostrerò la totale estraneità ai fatti della mia assistita davanti ai giudici”.











