Illuminazione insufficiente, pochi controlli delle Forze dell’ordine. Dall’angolo con piazza del Carmine fino al parcheggio di viale Trento il coro è quasi unanime. “Siamo una periferia a metà, i weekend qui è terra di nessuno”
Nel lungo stradone con ai lati negozi, bar e qualche ristorante, il termometro tende al negativo. C’è qualche commerciante che riconosce che “altri quartieri cittadini sono messi peggio”, ma la maggior parte ha bella che pronta la lista delle cose che non vanno: scarsa illuminazione, pochi controlli e troppi sbandati in giro tra la strada principale e le stradine laterali. Nel viale Trieste da sempre ingolfato a livello di traffico, quello dei pochi parcheggi rappresenta sì un problema, ma è l’ultimo. La vicinanza con piazza del Carmine – teatro negli ultimi mesi di litigi e pestaggi e meta attuale di molti stranieri – influirebbe negativamente anche sulla strada che finisce quasi “in bocca” a Sant’Avendrace.
“Pochissimi controlli, il Comune pensa a mettere multe agli automobilisti ma non fa nulla per proteggerci dai delinquenti, i clienti hanno paura a passare da queste parti”, afferma Italo Sulliotti, da 55 anni proprietario di un negozio di dolci. La situazione diventa ancora più tragica secondo Giorgio Sorrentino, da decenni in viale Trieste vende serrature per porte e fa copioni di chiavi. “La sera scende il coprifuoco, la strada diventa buia. Sono stato rapinato tre volte, nel weekend la situazione è allucinante”. Un parere decisamente più soft arriva invece da Franca Mauro, dal 1983 vende oggetti in acciaio inossidabile: “È la solita strada commerciale, magari c’è meno sicurezza dopo una certa ora, ma noi siamo già chiusi. In passato c’era il poliziotto di quartiere, lo vedevamo di buon occhio perché rappresentava un deterrente contro possibili episodi di delinquenza”.










