Si può iniziare ad allentare la tensione e tirare un primo respiro di sollievo: il ceppo batterico isolato nel paziente di Arbus non appartiene alle tipologie responsabili della maggior parte delle epidemie da colera. Significa quindi che non è contagioso, o almeno non lo è in modo incontrollabile, e dunque grazie alle immediate terapie e all’isolamento a cui il 71enne di Arbus è stato sottoposto, non ci dovrebbero essere conseguenze né per i parenti e gli amici, né per il resto della popolazione. La conferma è arrivata oggi dall’Istituto superiore di Sanità che ci ha comunicato la negatività del campione ai ceppi 01 e 0139.
Naturalmente, la paura in queste ore è stata tanta: nonostante siano passati 50 anni dall’epidemia del 1973, il ricordo in chi c’era o ha sentito raccontarlo è ancora molto vivo. Una paura ulteriormente alimentata dalla recente esperienza della pandemia da covid, ma che per fortuna sembra poter essere archiviata.










