La nuova città Metropolitana di Cagliari sembra nata da compromessi e non da una veduta logica applicando dei parametri uguali per tutti. Infatti non si capisce ancora come nel nuovo Ente siano entrati paesi come Pula, Villa San Pietro e Decimo e siano stati esclusi, per fare qualche esempio, San Sperate, Monastir, Ussana, Dolianova e Burcei.
Allora qualcosa non quadra e non vale neanche la giustificazione del non interessamento dei quei centri perché la legge prevede che questo sia manifestato dal Consiglio comunale dopo la loro inclusione. È anche vero che l’inclusione nella città Metropolitana può essere richiesta in qualsiasi commento, questo però a prezzo di un referendum popolare costoso e burocraticamente lungo nella sua realizzazione tecnica.
Ecco allora che nascono tanti malcontenti e per questo abbiamo sentito il sindaco di Burcei, Giovanna Zuncheddu, e quello di San Sperate, Enrico Collu, per conoscere i loro punti di vista sulla esclusione del loro Comune dalla città metropolitana.
“Non riusciamo tanto a spiegarci” spiega Giovanna Zuncheddu “perché Burcei non sia stato inserito nella città metropolitana. Se si analizzano i principi ispiratori che avrebbero dovuto portare dentro Burcei, tanti pesi compresi all’interno non dovrebbero esserci. A questo punto sorge spontanea una domanda: perché certi paesi sì e altri no? Questo è quello che stiamo cercando di capire e spiegarci al fine di iniziare il processo per l’inclusione all’interno della città Metropolitana. A ottobre c’è stata una delibera del Consiglio comunale chiedendo di essere inseriti nell’Ambito territoriale ottimale insieme a Sinnai e Maracalagonis, quando questi due centri non facevano parte ancora della città metropolitana, visti i legami che ci legano. Poi è cambiata la conformazione del nuovo ente con l’inclusione di Sinnai e Maracalagonis mentre noi siamo stati esclusi.”
Anche il sindaco di San Sperate lamenta il fatto che al suo comune non sia stata data la possibilità di entrare: “Io ero presente alla riunione con l’assessore Eriu” ha sottolineato Enrico Collu “in cui era stato detto che sarebbe stata lasciata aperta la possibilità ai paesi esclusi di poter chiedere di entrare nella città metropolitana . Poi non si capisce perché questa possibilità, che esisteva nella proposta di legge sia stata cancellata senza dare spiegazioni. Questo non mi pare corretto, perché a parte le valutazioni sulla convenienza di entrare o meno, San Sperate ha a che fare sopratutto con Cagliari con i nuovi residenti che si stanno inserendo che arrivano da Cagliari e con i rapporti di lavoro e studio legati al capoluogo. Insomma abbiamo chiesto la possibilità di valutare il nostro ingresso, approfondimento che però non c’è mai stato.”
Guardate i VIDEO con le interviste complete ai due sindaci:











