Dopo il toccante intervento della signora Nicolina, madre di Emanuele Ragnedda, alla Vita in Diretta, oggi interviene il papà del 41 enne, reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna.
“Emanuele e sta bene ed è molto addolorato. La ricorda ogni da quando è accaduto, sta cercando di giustificare questo gesto”, afferma il signor Mario.
“Non giustifico mio figlio”, specifica. “Emanuele è una persona buona e altruista. Ha dato un passaggio a Cinzia che non sapeva nemmeno dove dormire. Lui afferma, e devo credergli, che è stato aggredito e ha avuto paura per la sua vita.”
“Non so perché si sia spaventato”, ammette. “Deve avere la giusta pena e sono vicino alla famiglia”.
E su ciò che ha detto la signora Nicolina ieri pomeriggio, commenta: “Mia moglie è molto addolorata e ha detto cose sopra le righe”.
Il signor Mario nega di essere a conoscenza di alcune problematiche del “Che mio figlio avesse spesso amici in casa lo sapevamo, se facesse uso di sostanze non lo so”.
E aggiunge: “Condivido quasi del tutto quello che ha detto mia moglie, decliniamo lo stesso dolore in maniera diversa”, prosegue. “Non è vero che non è stata ascoltata, è stata un po’ troppo tranchant”.
“Gli eccessi di Emanuele erano sempre dovuti a eccessi di accoglienza. Avessi saputo sarei stato il primo a fare qualcosa”, racconta Ragnedda.
In merito ai giorni dopo il delitto, racconta: “Ho visto Emanuele dopo quei giorni un paio di volte molto velocemente” “È entrato nel panico convinto che nessuno gli avrebbe creduto…Poi ha raccontato tutto. Noi abbiamo saputo solo quando stava per confessare”, spiega Mario.
“Vorrei che la verità venisse fuori per Cinzia”, dice con fermezza.
Sui sospetti che qualcuno abbia aiutato il figlio dopo l’omicidio, ha dei dubbi: “Credo abbia fatto tutto da solo”.












