“Chessa e Maieli scorie?” Il Partito Sardo d’Azione dopo le le dichiarazioni di Solinas

“Chessa e Maieli scorie? Appare surreale assistere a un Segretario che spinge verso l’uscita coloro che si allontanano per l’impossibilità di trovare un dialogo e un confronto”.


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Dura presa di posizione da parte del Partito Sardo d’Azione dopo le le dichiarazioni del Segretario Solinas e lo fa attraverso un comunicato stampa firmato da Quirico Sanna, Consigliere Nazionale già Vicesegretario, e Andrea Cocco, Consigliere Nazionale già Responsabile Esteri e Vicepresidente.

“Per chi come noi ha conosciuto un Partito all’interno del quale, oltre alla medesima fede politica, prevalevano sentimenti quali il rispetto, l’amicizia, la libertà e la fratellanza appare surreale assistere a un Segretario che spinge verso l’uscita coloro che si allontanano per l’impossibilità di trovare un dialogo e un confronto” si legge. Non solo: “Durante la nostra lunga militanza, la partenza di un sardista generava sentimenti di smarrimento e l’abbandono di un Consigliere Regionale veniva vissuto come un evento luttuoso. Per queste ragioni non ci capacitiamo di come sia possibile asserire che il partito “rinasce depurato da alcune scorie”.

La politica è occasione di incontro tra le persone e il Partito Sardo d’Azione deve rimanere quel luogo di elaborazione di idee che unisce le genti attorno a un progetto di sviluppo, crescita e autodeteminazione del Popolo Sardo.

Gli Onorevoli Chessa e Maieli hanno ricevuto un vasto consenso da parte della base sardista e crediamo che non meritino di essere apostrofati con parole che poco si addicono a un Segretario Politico che dovrebbe assicurare l’unità e la crescita del partito piuttosto che l’estinzione o la scomparsa dal Consiglio Regionale, come invece sembrerebbe possa accadere.

Desiderimo pertanto esortare il Segretario Solinas a volersi adoperare maggiormente verso “azioni” che favoriscano l’unità del Partito anziché alimentare divisioni e contrasti che ne compromettono l’immagine agli occhi della comunità politica sarda.

Auspichiamo che dall’immobilismo figlio della stagione governativa appena conclusa si passi a un forte “azionismo” affinché l’essenza del messaggio sardista possa nuovamente giungere ai sardi come l’unica via verso l’autodeterminazione e la felicità del popolo sardo”.


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