Un piano particolareggiato, molto ma molto particolareggiato. Verrebbe da farci una battuta se purtroppo non fosse la risposta seria ad una domanda: “Come mai non avete approvato il PPCS adottato nella scorsa legislatura? Nella pratica si sono persi tanti anni, tempo e ricchezze disponibili?”. Anni importanti, che oltre il tempo perso, necessari a elaborare piani pur sempre perfettibili, hanno visto tante concessioni e consumo di territorio, eventualità che si intendeva combattere. Durante la presentazione, nel piazzale del porto, il Presidente della Commissione Andrea Scano ricordava gli innumerevoli immobili dismessi o in dismissione e la indicazione di una destinazione d’uso.
Interessante la visione del Professor Antonello Sanna che inquadra il Progetto nei parchi: storico, della cultura, della conoscenza e del centro storico di Pirri. Ragionando anche della necessità di rendere compatibili le fruizioni abitative, turistiche, commerciali e movida. La grande mole di lavoro, il piano è composto da 10 voluminose cartelle, come ricordava stamani l’Assessore all’Urbanistica, è stata prodotta dalla Università e dalla struttura interna al Comune. E’ previsto un Laboratorio del Piano, altro non è che la riedizione dell’Ufficio del Piano Quadro, con l’istituzione del Laboratorio si intende, informa il Consigliere Lecis Cocco Ortu: “Si deve coinvolgere e far partecipare i cittadini alla elaborazione” Sempre il consigliere ha sottolineato positivamente la partecipazione al progetto di tanti giovani progettisti. Nel concreto l’intervento del Presidente della Commissione Traffico e Viabilità Portoghese, che parla di vocazioni specifiche per i quartieri e si impegna a contribuire ad una sempre più vasta pedonalizzazione degli stessi. Il professore Italo Meloni ha sottolineato l’importanza di un piano di dettaglio.
In conclusione il Professor Mistretta ha colto nel segno chiedendo: “Per chi è stato pensato il piano? Per chi deve viverci? (La Classe d’età più presente è quella dei sessantacinquenni). Se non si è pensato a ciò, siamo di fronte a puro astrattismo urbanistico”. L’ex rettore coglie l’aspetto più importante, diversamente sono esclusivamente lavori pubblici – come nel Piano del Litorale, prima il restyling poi grandi idee e proposte: “E’ stato pensato per cosa, per chi, cosa è utile ai cittadini?”. Inoltre: si è valutato il costo solo della manutenzione dell’ex carcere di Viale Buoncammino, per non aggiungere i locali della Clinica Macciotta, i beni militari, l’ospedale San Giovanni di Dio, etc. L’impressione è che sia stato sottovalutato questo aspetto forse non basterebbero i fondi di una finanziaria regionale per sostenerne il funzionamento. Se poi la proposta d’uso degli spazi quali strutture polifunzionali il tutto diventa ancora più fumoso. E, diviene ancora più fumoso se non viene istituita la Città metropolitana – degna di questo nome – con decentramento di Uffici e Servizi in maniera organica e programmazione. Il Piano Particolareggiato del Centro Storico interessa una vastissima parte della città e circa il 50 per cento dei suoi residenti Castello, per citare uno dei rioni coinvolti, è in totale decadenza, sarà pur “particolareggiatissimo” ma il tempo gioca una parte sostanziale in questioni problematiche e sempre perfettibili. Gianfranco Carboni













