Oltre nove sardi su dieci trascorreranno la vigilia di Natale a casa, imbandendo la tavola con il cenone per amici e parenti. Ecco alcuni dei piatti tipici della tradizione, immancabili per ogni sardo che si rispetti. Tra gli antipasti, salsiccia, pecorino e olive “a scabecciu”. Culurgiones de casu (ravioli ripieni di pecorino fresco, bietola, noce moscata e zafferano) conditi con sugo di pomodoro e pecorino grattugiato, gnocchetti sardi al sugo di salsiccia, agnello con patate al forno, porcetto al mirto. Tra i contorni verdura di stagione come sedano, finocchio e ravanelli. Tra i dolci, ricotta con miele, le seadas al miele e le pabassinas con sa sapa, il vincotto. Tra i vini, Cannonau e Moscato.
Scatta dunque la corsa ai fornelli con gli italiani che trascorreranno quasi tre ore (2,8) in cucina per imbandire le tavole del Natale che oltre nove su dieci (91%) hanno scelto di consumare a casa propria o con parenti o amici. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che un 9% ha scelto di passare la festa più importante dell’anno al ristorante o in agriturismo.
Tra chi si occuperà del pranzo, l’89% preparerà personalmente il pasto – precisa la Coldiretti – con un ritorno al fai da te spinto da motivazioni diverse. C’è anche un 6% che ordinerà tutto da asporto, mentre il restante 5% si affiderà alle pietanze portate da parenti o amici.
La spesa media per il Natale a tavola è di 106 euro a famiglia, solo il 6% in meno rispetto alle feste del 2021. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per oltre otto italiani su dieci (84%) assieme alla frutta locale di stagione (90%), mentre il panettone con il 78% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 74% anche se ben il 51% scegli anche i dolci della tradizione locale. Particolare attenzione è riposta nella ricerca degli ingredienti come dimostrano le presenze nei mercati contadini di Campagna Amica per la preparazione di menu a chilometri zero.
Le tavole si arricchiscono soprattutto dei prodotti regionali tipici della ricorrenza e più gettonati ci sono le pabassinas con sa sapa in Sardegna, il panone di Natale in Emilia Romagna, u piccilatiedd in Basilicata, il panpepato in Umbria, la pizza di Franz nel Molise, lu rintrocilio in Abruzzo, la carbonata con polenta in Valle D’Aosta, il pangiallo nel Lazio, le carteddate in Puglia, i canederli in Trentino, la brovada e muset con polenta in Friuli, i quazunìelli in Calabria, il pandolce in Liguria, la pizza de Nata’ nelle Marche, i buccellati in Sicilia, il brodo di cappone in tazza in Toscana e l’insalata di rinforzo in Campania.











