Finalmente libero ma non felice come dovrebbe essere dopo aver superato un incubo del genere. Perché a Roberto Cazzaniga Maya manca. Pallavolista diventato strafamoso in tutta Italia per essere stato vittima per 15 anni di una mega truffa da parte di una donna di Capoterra, Valeria Satta, che fingeva di essere la supermodella brasiliana Alessandra Ambrosio facendosi chiamare Maya, Cazzaniga ha confessato tutte le sue debolezze nel salotto di Verissimo. “È più di un mese che non scrivo a Maya e ogni tanto mi manca. Per 15 anni mi sono sentito con lei e poi all’improvviso mi sono svegliato e non esisteva più: fa più male di un pugno in faccia. In tutti questi anni – ha raccontato Roberto, sempre con l’aria triste e provata – avrei voluto vederla, ma ogni volta sorgevano dei problemi e lei inventava scuse per non incontrarmi. Ci sono stati campanelli d’allarme, ma era molto brava a rigirare la vicenda a suo favore. Si innervosiva e tirava in ballo i suoi problemi cardiaci, facendomi sentire in colpa”.
Una prigione da cui Roberto non riusciva a uscire, pur avendo avuto spesso la possibilità di farlo e pur rendendosi conto di aver trascinato in quella terribile situazione amici e parenti con la continua richiesta di soldi da mandare poi a Maya. “Forse altri al mio posto avrebbero smesso prima, io non riuscivo a dire basta perché sentivo il dolore dall’altra parte. Grazie ai miei amici e alla mia famiglia sono riuscito ad uscirne”. “I miei amici hanno organizzato una raccolta fondi per aiutarmi, dopo avermi prestato fino a 70mila euro. Mi sento in colpa per aver trascinato in questa cosa persone a me vicine. Le ho tradite e questo mi fa ancora più male”, ha concluso in lacrime Roberto.












