Cronaca nazionale

L’allarme è stato dato ieri attorno alle 13 dalla figlia della vittima che avrebbe visto l’anziana madre a terra, guardando da remoto le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nell’abitazione.

“Dove siete che sono con il malato che mi segue?", ha scritto alle amiche la 22enne. Poi le urla disperate in strada: "Basta, lasciami, basta".

Stando ad una prima ricostruzione, alcune persone avrebbe visto Sara litigare con un ragazzo, sembrerebbe l’ex della 20enne, con il quale aveva chiuso la relazione.

“Per la prima volta in Italia io e il mio compagno abbiamo dimostrato un danno biologico connesso ad un atteggiamento omofobico. Dal punto di vista medico legale è un grande traguardo”, il commento del 48enne.

Secondo una prima ricostruzione, la donna avrebbe chiamato le forze dell’ordine lo scorso 14 marzo dichiarando che il padre 75enne era appena morto, ma all’arrivo dei medico legale l’evidenza è apparsa subito un’altra.

Gli inquirenti stanno provando a ricostruire quanto accaduto, si cerca un uomo

La dinamica è stata quella di un agguato: la 14enne è stata attesa all’uscita di scuola e, dopo una lite violenta, è scattata l’aggressione.

Al momento non si esclude alcuna ipotesi, nemmeno la matrice dolosa.

All’origine della violenza sembra esserci un rimprovero da parte del giovane per l’alta velocità con cui i due ragazzi avevano attraversato la strada.

Stando ad una prima ricostruzione, il giovane si trovava assieme ad alcuni amici, con i quali voleva andare in un locale della zona

I carabinieri hanno già fermato un giovane di 14 anni e da quanto si sa i due ragazzi si conoscevano. Il minorenne avrebbe confessato: alla base della lite ci sarebbe una questione di soldi.

“Se vogliono fare accertamenti li facciano ma la verità resta quella della sentenza definitiva contro Alberto Stasi”, e si dicono amareggiati: “non ci sembra né giusto né opportuno che questo signore se ne esca con le dichiarazioni che abbiamo sentito in questi giorni, che rilasci interviste per dirsi innocente, o che parli facendo insinuazioni sul dna di Sempio”.

Una testimonianza forte quella di Alessandro Gorini, 57 anni, ha assistito all’assalto al portavalori di ieri pomeriggio a San Vincenzo, riprendendo la scena con il suo smartphone. Poi però "Uno dei banditi mi ha visto mentre riprendevo e ha sparato”, racconta Gorini.

La donna si era ricoverata presso la clinica privata di Arezzo San Giuseppe hospital per un intervento di regolazione della pressione oculare, ma è deceduta dopo l’anestesia.

Il 43enne non solo guidava con un piede ingessato ma era anche in stato di ebrezza.

“Ajò, ci siamo?” si sente urlare uno dei malviventi prima di andare via.