La vicenda del dottor Tuveri – luminare della chirurgia oncologica, lasciato a gestire una struttura fantasma fino al licenziamento, nonostante appelli, esposti alla Corte dei Conti e la mobilitazione di pazienti e cittadini – si intreccia con la cronaca più recente delle nomine dei commissari delle ASL e delle aziende ospedaliere regionali. “Una gestione arrogante e opaca – denuncia Sorgia – che ha visto il partito di maggioranza, il PD, sfilarsi platealmente da una Giunta incapace perfino di mantenere unito il proprio fronte interno”.
Secondo Sorgia, il caso Tuveri “è solo la punta dell’iceberg di un metodo di governo che umilia i professionisti, abbandona i pazienti e smantella quel poco che resta di eccellenza nel nostro sistema sanitario”. Il consigliere critica duramente anche la scelta di nominare i commissari con una delibera domenicale e senza il consenso unanime della maggioranza: “La Giunta Todde ha portato la sanità sarda in un baratro istituzionale e morale: procedimenti frettolosi, atti già a rischio di impugnazione da parte del Governo e nomine che puzzano di spartizione più che di competenza”.
Sorgia annuncia di aver depositato una interrogazione urgente in Consiglio regionale: “Chiederò conto alla Presidente della Regione e all’Assessore alla Sanità non solo della gestione scellerata del caso Tuveri, ma anche di che fine farà la chirurgia oncologica al Brotzu e di quali piani hanno per risanare una sanità regionale che oggi è in agonia”.
“Non mi fermerò – conclude Sorgia – finché non verranno ristabilite regole di serietà, trasparenza e rispetto della professionalità e della salute dei cittadini. Oggi, purtroppo, in Sardegna curarsi sta diventando un privilegio per pochi, mentre chi ha bisogno viene abbandonato a sé stesso o costretto a emigrare. È ora di dire basta”.











