Quattromila persone a Carbonia senza medico di base. E tanti malati sono costretti a vivere con l’incubo della rinuncia alle visite e ai farmaci gratis. “La paura è che non può permettersi di spendere sia costretto a smettere di curarsi”, spiega Vincenzo Panio, 78 anni di Carbonia, firmatario di un esposto in procura che denuncia la situazione della cittadina mineraria. Dove ci sono solo 8 medici di base che hanno esaurito il massimale degli assistiti (mille e 500) e 4 mila persone sono senza medico dal primo giorno di agosto.
La Regione potrebbe estendere il massimale ad altre 300 unità. Ma al momento la situazione nella cittadina mineraria è drammatica.
Panio soffre di diverse patologie due delle quali gravi che lo costringono a frequenti visite e ed esami ad assumere farmaci per avere un’esistenza sopportabile e nel documento parla di “omissioni di atti dovuti nel Sulcis a garanzia del diritto alla salute in particolare per le fasce più deboli”.
Dl primo agosto anche lui è senza medico di base ed è senza assistenza medica e deve rinunciare alle prescrizione di farmaci. Come migliaia di persone a Carbonia città “in totale abbandono rispetto alla sanità di base”.
Racconta la propria vicenda: chiede una visita specialistica con la prescrizione del medico ma gli comunicano che avrebbe potuto farla solo dopo alcuni mesi. Gli dicono anche che sarebbe opportuno accelerare. Ricorre così a un privato che dopo 2 giorni lo visita per 250 euro. A carico suo anche una decina di esami di laboratorio per i quali dovrà spendere centinaia di euro. Paino parla di “gravi violazioni dei diritti umani”.











