Capoterra, per Edoardo Zedda un nuovo passo verso la libertà: intervento chirurgico per la mascolinizzazione del torace riuscito, “la cosa più bella sarà guardarmi allo specchio e riconoscermi senza dover mettere le mani davanti per evitare di vedere qualcosa che non voglio vedere”.
È nato in un corpo che non sentiva suo, non senza problemi Edoardo ha lottato per arrivare sino a oggi e trasmettere agli altri la forza e la determinazione di essere liberi, di esprimersi, di vivere. Un esempio per tutti, insomma, il 20enne di Capoterra che ha anche fatto parte di un cast speciale e di successo per raccontare, in chiave comica ma penetrante, la necessità di rompere i cliché e che non esistono diversità ma solo un evolversi continuo che si muove parallelamente all’inclusività.
Ha parlato ai giovani con il cuore in mano due anni fa al palazzetto dello sport nell’evento organizzato dal Comune per celebrare la giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: ha raccontato ciò che ha dovuto subire a causa di chi derideva il suo aspetto fisico, “sotto il banco trovavo bigliettini con su scritto ammazzati”.
Una testimonianza forte, incisiva, per far capire cosa può generare un comportamento discriminante e denigrante nei confronti di chi, per qualche chilo in più o anche solo per invidia, viene preso di mira dai bulli.
Un percorso in cui le salite sono state talmente ripide da far temere il peggio, ma la vita spesso insegna che le nuvole sono solo di passaggio e così è stato per il giovane che ha preso la sua vita in mano con determinazione sino a stravolgerla e plasmarla secondo le caratteristiche che voleva. Non si è nascosto, anzi, ha divulgato tramite social il suo cammino, il suo percorso ed è diventato un punto di riferimento importante per tanti.
Oggi, il giorno del suo compleanno, il tanto atteso intervento che gli permetterà di vivere, con una marcia in più, la sua vita.
È nato in un corpo che non sentiva suo, non senza problemi Edoardo ha lottato per arrivare sino a oggi e trasmettere agli altri la forza e la determinazione di essere liberi, di esprimersi, di vivere. Un esempio per tutti, insomma, il 20enne di Capoterra che ha anche fatto parte di un cast speciale e di successo per raccontare, in chiave comica ma penetrante, la necessità di rompere i cliché e che non esistono diversità ma solo un evolversi continuo che si muove parallelamente all’inclusività.
Ha parlato ai giovani con il cuore in mano due anni fa al palazzetto dello sport nell’evento organizzato dal Comune per celebrare la giornata internazionale contro il bullismo e il cyberbullismo: ha raccontato ciò che ha dovuto subire a causa di chi derideva il suo aspetto fisico, “sotto il banco trovavo bigliettini con su scritto ammazzati”.
Una testimonianza forte, incisiva, per far capire cosa può generare un comportamento discriminante e denigrante nei confronti di chi, per qualche chilo in più o anche solo per invidia, viene preso di mira dai bulli.
Un percorso in cui le salite sono state talmente ripide da far temere il peggio, ma la vita spesso insegna che le nuvole sono solo di passaggio e così è stato per il giovane che ha preso la sua vita in mano con determinazione sino a stravolgerla e plasmarla secondo le caratteristiche che voleva. Non si è nascosto, anzi, ha divulgato tramite social il suo cammino, il suo percorso ed è diventato un punto di riferimento importante per tanti.
Oggi, il giorno del suo compleanno, il tanto atteso intervento che gli permetterà di vivere, con una marcia in più, la sua vita.
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