“No” al mastodontico ponte che dovrebbe sostituire l’attuale attraversamento del Rio San Girolamo lungo la strada 26, un’opera progettata una decina d’anni fa che sollevò subito l’opposizione di tutta la Comunità. “Infatti, se è vero che è assolutamente necessaria la messa in sicurezza del Rio e dei suoi attraversamenti, è anche vero che il progetto presentato a suo tempo era oscenamente e inutilmente impattante, non solo per le dimensioni del viadotto ma anche per il complesso di colline artificiali e cavalcavia che devasterebbero l’intera vallata” spiega la Società Cooperativa Poggio dei Pini.
Già a suo tempo la Cooperativa aveva avanzato delle proposte alternative o comunque migliorative “che però la classe politica d’allora non aveva voluto prendere in considerazione. Ora, dopo anni di silenzio nei quali ci si era convinti che quel progetto demenziale fosse stato accantonato, pare vi sia l’intenzione di realizzarlo.
La Società, nel confermare la sua totale contrarietà a quel progetto, valutate le reali intenzioni della Regione, pretenderà che siano prese in considerazioni soluzioni che coniughino la indispensabile messa in sicurezza del territorio e la tutela del paesaggio di Poggio dei Pini”.
Nonostante i vari solleciti, “la Regione in tutti questi anni non ha mai effettuato, a monte dell’attraversamento, quegli interventi che abbatterebbero i rischi idriogeologici consentendo di ridurre l’entità e l’impatto delle opere a valle. L’unico intervento cui abbiamo assistito anni fa, e cioè l’allargamento dei canali, è stato effettuato dal Comune, che confidiamo sosterrà anche in questa occasione le ragioni della Cooperativa”.
Sono tre i progetti proposti e rispediti tutti al mittente: la seconda proposta “non è certo “migliorativa” per l’ambiente ed il paesaggio ridurre l’altezza del viadotto da 6 a 3 metri, se poi si prevede un abbassamento medio, rispetto all’attuale profilo di fondo alveo, di almeno 3 m, ed un allargamento medio di circa 25 m. Significa indubitabilmente devastare una splendida vallata e realizzare una sagomatura artificiale di un fiume più largo e più profondo del Tevere, con il nuovo alveo di progetto estremamente artificializzato e incassato. Questa soluzione progettuale – spiega il presidente del consiglio Franco Magi – prevede poi la realizzazione di un nuovo ponte sul rio San Girolamo, a valle dell’esistente, avente sviluppo di 45 m e di uno scatolare di luce netta di 10 m per l’attraversamento del rio Santa Barbara, con incisione profonda di entrambi gli alvei per consentire il deflusso delle acque. La viabilità, da un punto di vista funzionale, rimane simile all’esistente con traslazione verso sud dell’incrocio a raso tra la Strada 26 e la Strada 51 e adeguamento dell’intersezione tra la Strada 26 e la Strada 54 che rimane all’incirca nella stessa posizione attuale”
L’alternativa progettuale 3 prevede la realizzazione di un ponte in curva, di luce netta idraulica di 80 m per l’attraversamento del rio San Girolamo e del rio Santa Barbara, posizionato circa 20 m più a valle dell’opera esistente. “L’attraversamento principale è costituito da un ponte ad arco estradossato (bowstring), a campata unica di circa 80 metri, con archi inclinati in acciaio corten e impalcato sospeso mediante pendini in trefolo zincato e viplato. L’impalcato è costituito da un sistema misto acciaio-calcestruzzo, con travi principali longitudinali in acciaio corten e soletta collaborante in c.a., realizzata su predalles metalliche o su casseri collaboranti. E’ inoltre prevista una rotatoria autostradale con diametro di 34 metri che ricade in corrispondenza dell’attuale incrocio tra la Strada 26 e la Strada 54”. Il costo dell’intervento? “Sarebbe di quasi 15 milioni di euro, per l’esattezza 14.587.610,39 euro” comunica Magi.












