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Capoterra, “Il Piccolo Teatro dei Ciliegi” non gradisce lo sfratto dalla Casa Saggiante

di Valeria Putzolu
16 Aprile 2023
in Cronaca, sulla-sulcitana

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Capoterra, “Il Piccolo Teatro dei Ciliegi” non gradisce lo sfratto dalla Casa Saggiante
Una battaglia all’ultima “battuta” quella che riguarda la difesa senza compromessi della sede della compagnia teatrale locale che sarebbe prossima allo sfratto per essere trasferita in locali più idonei e confortevoli, come ben ha specificato il sindaco Beniamino Garau in più occasioni, promotore di cultura e attività legate ad essa sin dall’inizio del suo mandato. Ma la motivazione del cambio di palcoscenico non garba tanto a molti che difendono l’immobile storico e si oppongono alla vendita da parte del comune. Una prassi già posta in essere, lo stabile infatti è presente nella lista ufficiale che ne consentirebbe l’alienazione, e a nulla servirebbero gli appelli e le richieste affinché si inneschi il dietro front a tale decisione. A tal proposito è stata presentata una mozione: “In merito alla paventata messa in vendita da parte del Sindaco e della sua maggioranza degli immobili comunali che ospitano alcune importanti associazioni culturali a Poggio dei Pini, presso la Casa Saggiante, giovedì 13 aera prevista dall’ordine del giorno del Consiglio Comunale la discussione di una nostra mozione per far desistere l’attuale Amministrazione da tale proposito.
Il Sindaco e la sua maggioranza ci hanno però impedito tale discussione, capovolgendo i punti all’ordine del giorno e rinviando, non sappiamo a quando, l’argomento in questione.
E così ancora oggi non è dato sapere quali siano le vere motivazioni che spingono alla vendita dei locali che ospitano anche il Piccolo Teatro dei Ciliegi, oggetto in questi giorni di deprecabili e gratuite illazioni da parte di componenti l’attuale maggioranza in Consiglio Comunale.
In attesa di poter discutere la mozione nei luoghi democraticamente preposti a ciò, ci vediamo costretti a mettere in evidenza in tutte le altre sedi possibili quanto le cose annunciate via web siano prive di qualsiasi fondamento, a conferma che il motivo vero della messa in vendita dei locali non sia ancora stato detto.
La stessa maggioranza – si legge nel comunicato stampa diffuso – ha affermato che non c’è traccia di una regolare polizza assicurativa a garanzia delle responsabilità civili ed incendi per danni causati a terzi. Inesatto! La polizza c’è, e c’è sempre stata per tutte le attività del Teatro.
E ancora, in merito ai presunti finanziamenti comunali, sottolineiamo che l’associazione che gestisce il Teatro non ha mai percepito in tutti questi anni un euro di finanziamento comunale. Il teatro si è sempre sostenuto da sé, anche attraverso legittimi finanziamenti ottenuti da parte di altre Istituzioni sovracomunali grazie alla qualità della propria progettualità e sono serviti, e servono, a pagare contributi, tasse, lavoro.
Infine, sull’obbligo contrattuale dell’associazione di presentare annualmente entro il mese di aprile la documentazione dettagliata e relazione dell’attività svolta nell’anno precedente con bilancio consuntivo delle entrate e delle spese è bene precisare che la stessa associazione ogni anno elabora tale tipo di documentazione e la trasmette puntualmente entro febbraio anche agli uffici della Regione Sardegna.
E allora quale è il motivo vero!!?? Probabilmente non lo sapremo mai, anche perché in realtà non ci sarà mai un valido motivo che possa giustificare una scelta così retrograda e medievale. Ci batteremo in ogni modo affinché le discussioni nel merito riportino a rivedere in maniera intellettualmente onesta tale scelta”.
La maggioranza non accetta tale presa di posizione e prosegue per la sua strada: un post del consigliere Franco Magi accentua i malumori e le reazioni sono puntuali e pungenti da parte anche della direttrice Susanna Mameli, chiamata esplicitamente in causa. “Boomerang per Susanna Mameli: Il Piccolo Teatro dei Ciliegi moroso. Inadempiente e completamente fuori norma. Contributi per centinaia di migliaia di euro.
Emerge in queste ore – scrive Magi – una verità sconcertante, che mal si concilia con “l’accorato” appello di Susanna Mameli, direttore artistico del Piccolo Teatro dei Ciliegi, in favore della cultura. Infatti, in realtà la cultura non c’entra proprio nulla, ma anzi la stessa è stata incredibilmente e palesemente violata proprio dalla Associazione Anfiteatro Sud (che gestisce il Piccolo Teatro dei Ciliegi di Poggio dei Pini) che si è resa inadempiente nei confronti del Comune di tutti gli impegni contrattualmente assunti, nonostante una convenzione assolutamente favorevole. Ed invero, la società Anfiteatro Sud, cui sono stati affidati da parte dell’amministrazione Dessì i locali comunali senza alcun bando ed a titolo gratuito (nonostante tutte le altre associazioni paghino un canone mensile, ad esempio Poggio Sport Village e Tower Gym Club), aveva l’obbligo di versare al Comune di Capoterra a titolo di mero “concorso forfettario dell’utilizzo generale” la “ingente” somma di € 100,00 annui (diconsi cento euro). Ebbene, da cinque anni la predetta associazione ha scelto di non versare nemmeno questa piccolissima somma al Comune di Capoterra. Ma c’è di più. L’associazione avrebbe dovuto obbligatoriamente stipulare una “regolare polizza assicurativa a garanzia delle responsabilità civili ed incendi per danni causati a terzi”. Anche di questa polizza nessuna traccia. Ancora di più. Al fine di consentire al Comune di Capoterra di verificare il fine sociale ed evitare l’uso improprio della sede (che come già detto, era stata concessa a titolo gratuito), il contratto prevedeva che “al fine di consentire da parte dell’ente concedente tali presupposti, è fatto obbligo all’associazione di presentare annualmente ed entro il mese di aprile la seguente documentazione: dettagliata relazione dell’attività svolta nell’anno precedente con allegato bilancio consuntivo delle entrate e delle spese; relazione del Collegio sindacale o dell’assemblea dei soci in cui il conto consuntivo viene approvato; elenco con i nominati dei componenti dell’organo esecutivo con le rispettive cariche ricoperte”. Al protocollo comunale non è mai stato presentato nessuno documenti obbligatoriamente previsti, e non possiamo sottacere che questo comportamento è agli antipodi della “cultura”, che invece si cerca frequentemente di citare a sproposito. Ma la cosa più sconcertante è contenuta nell’art. 4 (inutile anticiparlo, violato sistematicamente dal Piccolo teatro dei Ciliegi). Secondo tale disposizione “il concessionario dovrà provvedere, se necessario, a rendere agibile il locale a spese proprie”. Ebbene, non solo non è stato messo a norma il locale, non solo lo stesso era ed è privo del certificato di agibilità, non solo l’impianto elettrico è completamente fuori norma, ma incredibilmente e incoscientemente all’interno di tali piccoli ed angusti locali, senza la minima aerazione e via di fuga, venivano stipati per ammissione di Susanna Mameli fino a cento bambini in età scolare, in mezzo a faretti, tendaggi e tessuti. Bambini, peraltro, che pare pagassero pure un biglietto di 5 euro. Tutto ciò è gravissimo ed inaccettabile, e non ha nulla a che vedere con la cultura, il cui termine nobile viene purtroppo talvolta strumentalmente utilizzato per fare businness. Per mera informazione, l’Associazione Anfiteatro Sud ha beneficiato di un contributo annuale 2022 da parte della Regione di € 68.374,00, nonché, ad esempio, di ulteriori € 151.797,15 per “S’ACCABADORA” a valere sul POR FESR 2014-2020, Asse III, Azione 3.4.1″.
Con carte alla mano la questione sembrerebbe risolta ma, ovviamente, così non è: “Cari amici, a questo “scoop” manca solo l’ulteriore accusa di aver coperto la latitanza di Matteo Messina Denaro, per far capire quanto è “costoso” per noi ora, aver avuto l’ardire di chiedere educatamente e in modo composto pubblicamente all’amministrazione comunale di non vendere lo storico complesso Saggiante, in cui sono ospiti benemerite associazioni tra cui anche il Piccolo Teatro dei Ciliegi.
Ci teniamo a sottolineare che la stessa identica “supplica” l’avremmo rivolta pubblicamente anche ad una amministrazione di centro sinistra. Questa è una lotta per preservare la cultura, i suoi lavoratori, e le maestranze professionalizzate che ci lavorano e la sua comunità accogliente.
Ma “Il Magi” ci tratta come lestofanti che approfittano dell’ingenuità delle persone per “ingozzarsi” di contributi pubblici.
Vuole distruggere, inquinare, corrompere il nostro buon lavoro accusandoci pubblicamente per spezzarci le reni e farci tacere per il solo fatto che il nostro appello ha trovato l’affetto e la comprensione della gente di Capoterra.
Ma veniamo ai fatti di cui siamo accusati da “Il Magi” a cui accettiamo di rispondere punto per punto e pubblicamente principalmente per le persone che hanno stima di noi e del nostro lavoro.
“Il Magi” ci accusa di non avere il certificato di Agibilità, e qui lo alleghiamo – specifica il Piccolo Teatro dei Ciliegi -.
“Il Magi” ci accusa di non avere stipulato polizza assicurativa – alleghiamo polizza assicurativa stipulata per le attività del piccolo Teatro dei Ciliegi poste in essere nell’arco di quegli anni.
“Il Magi” ci accusa di non aver presentato la documentazione: dettagliata relazione dell’attività svolta nell’anno precedente con allegato bilancio consuntivo delle entrate e delle spese; relazione del Collegio sindacale o dell’assemblea dei soci in cui il conto consuntivo viene approvato; elenco con i nominati dei componenti dell’organo esecutivo con le rispettive cariche ricoperte” – questa documentazione viene puntualmente inviata ogni febbraio alla Regione Sardegna – ente sovracomunale che controlla e verifica l’attività posta in essere dall’associazione.
“Il Magi” ci accusa di prendere “contributi pubblici” e cita a caso cifre, che evidentemente fatica a copiare correttamente dal nostro sito dove sono correttamente pubblicate sotto la voce trasparenza, che evidentemente conosce poco, giacché percepire contributi secondo “Il Magi” significa appropriarsene, almeno, questo lascia intendere nel suo post Fb.
Ma che per quanto ci riguarda ogni singolo centesimo è tracciato da pagamenti elettronici, contratti, buste paga per attori, attrici, tecnici audio e luci, grafici, sarti, addetti alla biglietteria, addetti all’amministrazione, runner, volantinaggio, noleggio attrezzatura, direzione artistica, maschere di sala, consulenti del lavoro e commercialisti. Tutte persone che vivono decorosamente grazie alla nostra capacità progettuale che crea una cosa che si chiama lavoro e che ha solo ricadute economiche e culturali positive per la realtà circostante. Ricorda che ogni contributo percepito copre solo il 60% delle spese il 40% mancante, lo produciamo con la vendita dei biglietti degli spettacoli. Ecco perché si paga il biglietto.
Ricordiamo inoltre che nel 2020 è arrivata la pandemia durata due anni e più facendoci chiudere tutto e mettendo sotto sofferenza tutte le attività. Per quanto dura siamo sopravvissuti e alla ripresa del lavoro abbiamo dovuto riparare le falle, ripristinare le mansioni necessarie per il buon funzionamento dell’associazione.
A proposito di disattenzione “Il Magi” dimentica di ricordare che il Piccolo Teatro dei ciliegi, ha regalato a Capoterra solo dal 2021/2022 33 spettacoli teatrali e 2 festival senza ricevere un centesimo di contributo da parte del comune. Quindi pagare il biglietto per vedere lo spettacolo è necessario come in qualsiasi teatro in Italia.
Non vogliamo fare “gli splendidi” le accuse ignominiose del “ Magi” anche se false e strumentali ci hanno fatto male, e continuano a ferirci perché siamo gente onesta e in una sana democrazia non dovrebbero essere questi i termini del confronto fra cittadini e istituzioni”.
Una diatriba senza fine, insomma, dove non poteva mnacare anche la precisazione di Silvano Corda, presidente della commissione vigilanza, che, ormai si è capito, senza esitazione risponde agli attacchi non celati: ” Dobbiamo come al solito sbugiardare chi afferma che la Casa Saggio stia cadendo a pezzi ed è priva di documenti. Sindaco Garau, ma queste “idee deliranti” le vengono suggerite da Franco Magi o è tutta farina del suo sacco? 
I locali dell’ex casa Saggianti , oltre a essere dei locali identitari, che ospitano la Caritas, Il Piccolo Teatro dei Ciliegi, l’Università della terza Età, sono delle realtà che producono cultura da tanti anni, non possono essere alienati.
Voi affermate che i locali non sono agibili e per questo motivo devono essere venduti, ma questo è completamente falso e pretestuoso. Lo dimostrano i documenti ufficiali che si allegano, nel quale si evince la completa malafede e le bugie che entrambi raccontate. Nello specifico si può dimostrare senza ombra di dubbio che gli immobili sono in regola con tutte le autorizzazioni. ( convenzione, certificato di agibilità e assicurativo) non vi smentite mai continuate a confezionare bugie con l’intento di ingannare i cittadini”.
Si prevede un nuovo atto, il bloccascena è ancora lontano da quel sipario virtuale che racchiude le battute.
Tags: capoterra
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