C’è anche Capoterra, dopo Pula, nell’elenco dei Comuni sardi che già ospitano rifugiati ucraini. Le prime due sono una mamma e la sua bambina, Karine e Yrina. “Rifugiate politiche”, scappate dalle bombe lanciate dalla Russia, dopo aver macinato migliaia di chilometri hanno potuto riassaporare tranquillità, sicurezza e pace. È lo stesso sindaco ad averle accolte nel suo ufficio. La piccola stringe un palloncino a forma di cuore con la scritta “welcome, little princess” e ha una simpatica maglia con un unicorno ricamato. La mamma, che sul volto porta ancora i segni della fatica e della paura, a malapena riesce ad abbozzare un sorriso. Ma la notizia più importante, per loro, è che per tanto tempo, auspicabilmente per sempre, non sentiranno più i suoni delle sirene e il fragore delle bombe.
“Oggi a nome di tutta la cittadinanza diamo il benvenuto a Karina e Iryna prime rifugiate politiche ucraine”, dice Garau. “Un grande grazie al nostro concittadino Christian Baire che le ospiterà a casa sua”.








