Cosa sta accadendo al Tecnocasic, l’impianto incaricato dello smaltimento della frazione indifferenziata dei rifiuti a Cagliari? A fare chiarezza, tramite un post pubblicato su Facebook è Francesca Mulas, presidente della Commissione Ecologia Urbana del Comune di Cagliari: “Chi si occupa di rifiuti a Cagliari sa bene che da tempo il Tecnocasic, l’impianto che smaltisce la frazione indifferenziata (quindi non destinata a riciclo, come plastica, carta e vetro) non lavora a pieno regime. L’impianto, una piattaforma creata nel 1990 dal Cacip (consorzio industriale partecipato dai comuni di Cagliari, Elmas, Assemini, Capoterra, Sarroch, Uta e Città metropolitana), dovrebbe termovalorizzare i rifiuti creando, insieme allo smaltimento, anche energia che alimenta lo stesso impianto. I tre forni sono però obsoleti e necessitano di rinnovamento e adeguamento tecnologico: attualmente il cantiere per i forni A e B è fermo (si sarebbe dovuto chiudere nel 2022), il forno C è inagibile per manutenzione – Con queste premesse le commissioni Ecologia urbana (che presiedo) e Bilancio (presieduta da Giovanni Porrà) hanno portato avanti nelle scorse settimane approfondimenti, audizioni e un sopralluogo con l’obiettivo di conoscere le criticità e provare a cercare soluzioni: il Tecnocasic fermo non è solo un costo, ma anche un danno per l’ambiente visto che i rifiuti non termovalorizzati vengono portati in discarica. Due giorni fa il Consiglio comunale ha approvato il documento presentato dalle nostre commissioni sulle criticità del Tecnocasic chiedendo al sindaco e alla giunta di sollecitare al Cacip la chiusura dei lavori di revamping e riportare dunque a regime l’attività dell’impianto per evitare di mandare i rifiuti in discarica e un eventuale aumento dei costi per il servizio di smaltimento rifiuti. Cagliari ha raggiunto l’importante traguardo del 76% di rifiuti differenziati in otto anni: un impianto moderno ed efficiente contribuirà a diminuire costi ed emissioni nell’ambiente”. Tuttavia, il documento presentato dalla maggioranza ha acceso il dibattito tra i banchi del consiglio dividendo l’aula. L’opposizione di centrodestra si è spaccata tra astensioni e voti contrari, criticando la gestione politica del settore. “Scaricare l’aumento Tari sul Tecnocasic è una narrazione priva di fondamento”, ha dichiarato Roberto Mura (Alleanza Sardegna). “L’impatto reale dell’impianto sulla tassa è inferiore al 2%. Se il sindaco cerca colpevoli, può iniziare guardandosi allo specchio”. Il consigliere ha inoltre proposto una revisione del sistema di raccolta: “Meno porta a porta, più isole ecologiche automatizzate per premiare i cittadini virtuosi”. Sulla stessa linea Stefania Loi (Fratelli d’Italia), inizialmente orientata all’astensione, poi passata al voto contrario: “La situazione del Tecnocasic richiede risposte tempestive. Avevo chiesto l’audizione dei sindacati per tutelare i lavoratori, ma la proposta è stata respinta. Non sarò complice di un aumento della Tari”, ha concluso.










