A poco piu’ di due mesi dalle elezioni regionali i partiti sono nel caos e le coalizioni, di conseguenza, non riescono a fare la quadra su alleanze e candidature. Inaspettatamente è slittata la firma del decreto per convocare i comizi elettorali da parte del presidente Cappellacci, previsto per oggi, in modo da ufficializzare la data del 2 marzo: se ne riparlerà dopo le feste, quando l’Epifania tutte le feste porta via e forse pure qualche tensione di troppo. Intanto, completamente travolto dalla tempesta di Natale in arrivo su tutta l’Italia, il Pd deve ancora fare i conti con la grana Barracciu: saltata la direzione di domenica, che doveva essere decisiva, i democratici ci riproveranno domenica prossima 29 dicembre a Oristano, a cominciare dalle 10.30 in riunione congiunta con gli emissari del supersegretario Renzi, Stefano Bonaccini e Luca Lotti. All’ordine del giorno, la solita questione: decidere sul candidato governatore. La Barracciu insiste e resiste, e nonostante la questione morale sollevata da più parti dopo che è stata indagata per peculato, fa sapere all’universo mondo che non farà neanche mezzo passo indietro, forte dei 52mila e passa voti alle primarie.
Ma i mal di pancia sono tanti, il neosegretario di Sel Luca Pizzuto ha ribadito che i vendoliani saranno nella coalizione di centrosinistra se cambierà il candidato e dall’interno dello stesso Pd si rema forte contro l’europarlamentare in tre direzioni diverse che al momento,portano verso il segretario nazionale della federazione nazionale della stampa Franco Siddi e i due rettori di Cagliari e Sassari, Giovanni Melis e Attilio Mastino, mentre l’area don Cannavera-Sovranisti-Rossomori-Irs-Sardigna Natzione preme per un candidato forte che riporti loro stessi nei giochi e permetta così al Pd di rifarsi un’identità il più sarda possibile. La situazione sembra più tranquilla nel centrodestra, anche se il rischio strappo è costante. Ad agitare le acque durante i vertici a Villa Devoto, l’ultimo oggi finito a tarda sera, sono soprattutto Riformatori e Udc. I primi ponendo la questione morale come “riflessione necessaria” da parte di tutti, dunque anche del presidente ricandidato che – ricordano – ha tre inchieste giudiziarie in corso, i secondi continuando a dire che la ricandidatura del berlusconiano governatore non è scontata, e che proprio dagli scudocrociati potrebbe saltar fuori l’alternativa. Intanto, si parla di programmi: i Riformatori portano sul tavolo le loro proposte, quelle irrinunciabili che sono riforme, turismo, partecipazione femminile, sanità. L’Udc annuncia il suo contributo al programma con 15 punti su cui trovare l’accordo con gli alleati. Prossimo incontro, venerdì o sabato: sorprese di Natale permettendo.











