Caos Pd. Ecco la versione della presidentessa Lalla Pulga sull’assemblea di ieri. “Sento la necessità di ristabilire la verità su quanto accaduto durante la riunione di ieri, in occasione della quale l’istituzione che rappresento è stata deturpata dal noto gruppetto di capi corrente, come purtroppo tutte le immagini stanno mostrando.
La tensione sul mio operato, infatti, si è materializzata nel momento in cui è stato chiaro non si sarebbe raggiunto il numero legale, con il conseguente avvio delle procedure delle primarie per la elezione del nuovo segretario.
Da quel momento, si si sono mossi gli agitatori politici di professione, che hanno preso d’assalto il tavolo della Presidenza, con aggressività calcolata e metodo intimidatorio.
L’assalto è continuato dopo che, dopo oltre un’ora dall’orario di convocazione in cui ho atteso il raggiungimento del numero legale dando tempo per eventuali ritardi , ho dovuto dichiarare chiusa l’assemblea, come previsto dalle regole.
Per questo, mi sento di ringraziare non solo Renato Soru, ma anche le poche persone che hanno provato a farsi largo in questa mischia indegna, per tutelarmi da un attacco che stava trascendendo di minuto in minuto.
Da lì in poi, uno dei componenti dell’ufficio di Presidenza, stravolgendo ogni regola, ha trattenuto una parte dei presenti in una assemblea a quel punto surreale, direi finta.
Dopo due ore ha dichiarato un asserito numero Legale, e senza titolo ha convocato un ulteriore assemblea, che in realtà assume i caratteri di una riunione di componenti, per una elezione del Segretario anch’essa surreale e a questo punto finta.
In tutto questo, è stato supportato da una persona che, essendo decaduto dal suo ruolo organizzativo, non aveva alcun titolo.
Il tentativo di travolgere ogni regola, e la stessa Presidente che le applicava, pur di non arrendersi all’evidente assenza del numero legale, mortifica il partito, l’istituzione che attualmente rappresento, e la militanza di moltissime democratiche e democratici sardi.
Per questo, faccio appello a tutte e tutti per un rinsavimento generale, che parta dalla osservanza delle regole, prima che statutarie, di civile convivenza all’interno della medesima comunità politica, che comunque oggi sento il dovere di difendere in ogni sede opportuna.
Per questo, ho già comunicato al Segretario Martina gli esiti dell’assemblea di ieri, e richiesto l’avvio di ogni azione conseguente”.
Pronta la replica di Dino Pusceddu, esponente Pd.
“L’ex presidente dell’assemblea del Pd Lalla Pulga non conosce le regole basilari del diritto o è in malafede. In primo luogo fa un errore grave sul piano delle regole perché lo scioglimento dell’assemblea regionale del Pd non è nei suoi poteri. Solo un voto della assemblea regionale e la mancata elezione del segretario può portare allo scioglimento degli organismi dirigenti eletti.
In secondo luogo la presidenza dell’assemblea è un organo collegiale e non monocratico, altrimenti non potrebbe essere mai affidato ad un esponente della minoranza. E in ogni caso l’assemblea resta sovrana. Per questo, pur non essendo necessario il previo controllo del numero legale, per evitare eventuali contestazioni giuridiche, lo abbiamo verificato dimostrando che c’era e che la ex presidente abbia voluto evitare che ci fosse tentando di sciogliere l’assemblea quando mancavano due soli componenti.
In terzo luogo il termine di 30 giorni, portato a quella data dalla stessa ex presidente, entro i quali l’assemblea verrebbe sciolta è assolutamente inventato, trattandosi di un termine indicativo entro il quale convocare l’organismo e la stessa assemblea nazionale che ha eletto Maurizio Martina 4 mesi dopo le dimissioni di Renzi lo dimostra.
Infine resta la politica, ieri il Pd sardo solo applicando la prassi esistente ovvero l’apertura di un seggio o il voto palese come sabato a Roma oggi avrebbe un segretario nei pieni poteri. Invece con la complicità della ex presidente non più garante della assemblea il Pd e stato esposto sui media ad una nuova brutta rappresentazione. La minoranza politica interna guidata da Renato Soru ha costruito una indecorosa gazzarra per portare il Pd della Sardegna ad essere commissariato. Sarebbe la terza volta nella sua storia e sempre con lo stesso protagonista delle altre due, e anche questa volta sarebbe un danno per tutta la sinistra, non solo sarda”












