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Turni di lavori stressanti dopo l’accorpamento dei reparti. Infermieri in rivolta all’ospedale di San Gavino La Fials chiede chiarimenti in sulla “grave situazione” lavorativa in Chirurgia e Ortopedia del “ Ns Signora di Bonaria” di San Gavino Monreale.
L’accorpamento è avvenuto nelle more della riorganizzazione del presidio ospedaliero, conseguente alla nota pandemia, per l ’ apertura temporanea dell’ area destinata ad ospitare i pazienti sotto osservazione covid 19, avvenuta proprio all’ interno dell’ ala dell’ospedale che ospitava Ortopedia.
Questo accorpamento temporaneo, seppur assolutamente comprensibile nel momento di massima allerta, ha per ò suscitato sin da subito numerose perplessità da parte del personale delle due strutture, che vedeva in tale aggregazione una fonte di importante preoccupazione.
Il nuovo reparto ha in questo momento 37 posti letto 25 della chirurgia e 12 dell’ ortopedia, con una evidente riduzione dei posti letto di entrambe le strutture. “Il personale infermieristico ed oss è stato invece letteralmente cannibalizzato”, scrive Giampaolo Mascia segretario della Fials di Sanluri, “con lo spostamento in altre strutture di parte del personale, fino a ridurlo letteralmente ai limiti del fisiologico funzionamento.
Ad oggi i turni vengono garantiti da 3, più raramente 4, infermieri per turno (alcuni di essi pur garantendo la copertura dei tre turni sono però gravati da limitazioni riconosciute dal Medico Compente dell’ azienda) e da 3 oss di cui 1 che si suddivide il lavoro con il supporto alla S.C. Emodialisi. Pur apparendo nei numeri in grado di svolgere il corretto proprio lavoro, nella realtà dei fatti mancano all ’appello 2 infermieri e assenti per maternità e mai sostituite , e una percentuale consistente gode dei ben efici della legge 104 o dei giorni di congedo da covid 19 previsti d al dcpm “ Rilancio Italia” e la cui riduzione in termini di giornate lavorative non è mai stata compensata”.
Così “il resto del personale, pur dedicandosi con il massimo impegno a fare tutto il possibile in condizioni tanto difficoltose , non potrà sopportare ancora a lungo un regime
di lavoro così massacrante, dovendo gestire un elevato numero di pazienti. Il personale oggi in organico è di conseguenza assolutamente insufficiente e non riesce più ad assicurare la corretta assistenza ai pazienti ricoverati senza esporsi a gravi rischi di natura professionale, dove spesso e volentieri parte delle attività istituzionali vengono per causa di forza maggiore traslate ai turni successivi.
Si ritiene infatti che l ‘enorme ed eccessivo carico di lavoro , sia causa di stress e disagio psico fisico che porta i professionisti in turno a non garantire un’assistenza di qualità esponendoli a conseguenti rischi di errori professionali, sia in regime ordinario che soprattutto in condizioni di urgenza /emergenza .
In tale contesto l ’ Azienda anziché incrementare l’ organico ha scelto di limitare i giorni di ferie previsti dal contratto di lavoro danneggiando ulteriormente il personale, privandolo del completo godimento di un di ritto irrinunciabile e quindi di una parte essenziale del proprio recupero psico – fisico , aggravato dal fatto che si è in uscita dalla pandemia dove il medesimo personale ha pienamente e con orgoglio fatto in pieno la sua parte saltando ferie e riposi.
Questa situazione esplosiva , al limite del patologico, risulta per la Fials assolutamente inaccettabile esponendo i pazienti ai rischi derivanti dalla mancata corretta assistenza ed il personale infermieristico ed oss ai rischi professionali connessi , nonché all ’aumentata esposizione al rischio di patologie da stress lavoro – correlato”.
La Filasc chiede alla Direzione Generale Ata Sardegna ed alla Direzione d’ Area Assl Sanluri di attivarsi affinché , con la massima urgenza, venga no poste in essere tutte le necessarie procedure volte a incrementare gli organici d i infermieri e oss , a preservarne l’ integrità psico- fisica nonché a rimuovere i rischi sopraccitati .
“In carenza di tale atto, a tute la di tutti gli iscritti interessati, si attiveranno senza ulteriore avviso tutte le azioni necessarie, nessuna esclusa”.