Un nuovo campus con spazi commerciali in via Trentino. Ma il quartiere non ci sta. Chiede aree verdi attrezzate e teme una nuova colata di cemento in arrivo e disagi alla viabilità. Mentre gli spazi commerciali previsti potrebbero dare una mazzata alle piccole attività del rione.
L’accordo di programma in via di definizione tra Regione e Comune, che include anche il contributo pubblico di 50 milioni di euro per la realizzazione dello stadio, prevede anche la costruzione di una struttura di 8 piani nell’area di via Trentino, fra la Casa dello studente e il muro di cinta del Cus Cagliari.
L’edificio si svilupperà per 16 mila e 500 metri cubi con la realizzazione di due piastre da destinare a usi commerciali e di servizi e tre piani residenziali destinati agli studenti. Per ognuno di questi piani si prevede la costruzione di 20 stanze e 2 mini appartamenti. Nei tre livelli interrati saranno ricavati 261 posti auto a pagamento.
Da tempo il comitato Sa Duchessa La Vega si è detto contrario alla cementificazione dell’area per diversi motivi e ora ha lanciato una raccolta di firme sul web.
“Il quartiere di Sa Duchessa è priva di piazze, di panchine e di verde pubblico. La necessità di avere uno spazio verde frequentabile da anziani, bambini e studenti è sempre stata una esigenza è una richiesta degli abitanti del quartiere”, si legge nel documento che mette l’accento anche “il rischio archeologico” che incombe su tutta la zona. E c’è poi l problema del traffico “per la presenza del polo universitario, della casa dello studente, degli asili, delle scuole inoltre via Trentino termina in un parcheggio senza uscita. Il semaforo di via Istria non riesce a “smaltire” il flusso delle auto formando una fila ad anello che blocca via Trentino, via Basilicata e via Istria. La particolare viabilità con incroci di strade a senso unico ostacola e blocca il flusso delle auto in via Molise e via Lombardia”.
Inoltre nella zona “mancano parcheggi e quelli sotterranei a pagamento previsti nel progetto non risolvono il problema, lo aggravano. La nuova costruzione porterà altro traffico peggiorando la vivibilità del quartiere”, mentre “la presenza di due piastre commerciali porterebbe alla chiusura delle attività commerciali del quartiere”. Per non parlare delle “fragilità geologiche”, del suolo del rione “costituto da rocce calcaree e marne” e percorso “da acque sotterranee che danno segno nelle fondazioni degli edifici della via Trentino”. “Siamo consapevoli, conclude il documento, “dell’assoluta necessità di garantire agli studenti universitari i posti letto, i servizi e un’adeguata accoglienza per rendere effettivo il diritto allo studio ma riteniamo che l’area di via Trentino sia il luogo sbagliato”.










