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Campo rom, la magistratura vada fino in fondo contro i roghi di rifiuti al campo nomadi abusivo sulla S.S. n. 554. Lo chiede con forza Stefano Deliperi, (Amici della Terra e Gruppo D’Intervento Giuridico), con la notizia sull’inchiesta aperta e dei provvedimenti presi dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia, nell’ambito del procedimento penale relativo al sistematico incenerimento di rifiuti nel campo nomadi abusivo lungo la 554, tra Selargius e Mulinu Becciu.
LE DENUNCE. Non solo roghi tossici nel campo rom, ma una sorta di “usanza” anche altrove, stavolta i protagonisti sono anche sardi. Nei mesi scorsi infatti, gli agenti del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, avevano rafforzato i controlli anche nell’hinterland cagliaritano, scoprendo un vero e proprio giro illecito di smaltimento dei rifiuti, ferrosi, ingombranti, a cui seguivano dei veri e propri roghi nelle campagne. In particolare, tra Cagliari, Selargius, Monserrato, Guamaggiore, Uta gli episodi di maggiore gravità: figurano già alcuni nomi, su di loro la lente della Procura ha aperto dei fascicoli di inchiesta per vari reati, legati soprattutto allo smaltimento illegale e roghi in luoghi periferici. I cagliaritani Cristian Desogus, 31enne e Antonio Pisano, di 37 anni, sono stati denunciati per trasporto illecito e smaltimento illegale di rifiuti; il quartese Ignazio Deidda, 49enne, sorpreso vicino a Molentargius, poi Edoardo Pillittu, 40enne di Uta, nella zona della ss. 130, un marocchino 29enne, Mohamed Lekrad, individuato a Guamaggiore. Ancora Pierpaolo Sotgia, 48 anni, cagliaritano, Antonello e Massimo Piludu, rispettivamente di 63 e 46 anni, sorpresi a Monserrato, infine Andrea Piras, di 49 anni, di Assemini, individuato nella zona di Elmas.
L’INCHIESTA. Otto indagati, (sette di nazionalità bosniaca e un cagliaritano) e la nomina del consulente tecnico, l’ingegner Paolo Littarru per appurare l’entità dell’inquinamento, denunciato più volte dai residenti dei quartieri “affumicati” quotidianamente e dalle associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico al pari del campo nomadi comunale posto sotto sequestro preventivo dal 2012: “Chiediamo quindi – evidenzia Deliperi – che la magistratura vada fino in fondo, accerti eventuali ulteriori responsabilità, magari di conferitori locali di rifiuti per i successivi roghi e disponga quanto prima il sequestro penale del campo nomadi-inceneritore per evitare ulteriori inquinamenti che ormai sono definibili solo come “disastro ambientale”.